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l.cupe.
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Questa è la poesia di Baudelaire che preferisco
L'AlbatroCITAZIONESouvent, pour s’amuser, les hommes d’équipage
Prennent des albatros, vastes oiseaux des mers,
Qui suivent, indolents compagnons de voyage,
Le navire glissant sur les gouffres amers.
À peine les ont-ils déposés sur les planches,
Que ces rois de l’azur, maladroits et honteux,
Laissent piteusement leurs grandes ailes blanches
Comme des avirons traîner à côté d’eux.
Ce voyageur ailé, comme il est gauche et veule !
Lui, naguère si beau, qu’il est comique et laid !
L’un agace son bec avec un brûle-gueule,
L’autre mime, en boitant, l’infirme qui volait !
Le Poète est semblable au prince des nuées
Qui hante la tempête et se rit de l’archer ;
Exilé sur le sol au milieu des huées,
Ses ailes de géant l’empêchent de marcher.
Traduzione (da http://www.0web.it/poesia/charles-baudelaire/l-albatro.php)CITAZIONESovente, per diletto, i marinai catturano degli albatri, grandi
uccelli marini che seguono, indolenti compagni di viaggio, il
bastimento scivolante sopra gli abissi amari.
Appena li hanno deposti sulle tavole, questi re dell'azzurro, goffi
e vergognosi, miseramente trascinano ai loro fianchi le grandi,
candide ali, quasi fossero remi.
Come è intrigato e incapace, questo viaggiatore alato! Lui, poco
addietro così bello, com'è brutto e ridicolo! Qualcuno irrita il
suo becco con una pipa mentre un altro, zoppicando, mima
l'infermo che prima volava!
E il poeta, che è avvezzo alle tempeste e ride dell'arciere, assomiglia
in tutto al principe delle nubi: esiliato in terra, fra gli
scherni, non puo' per le sue ali di gigante avanzare di un passo.
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francy!.
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l'albatro è stupenda... questa è una di quelle che preferisco... non so chi ha la fortuna di sapere il francese... in lingua originale le sue poesie sono ancora più belle CITAZIONEHymne à la beauté
Viens-tu du ciel profond ou sors-tu de l'abîme,
Ô Beauté ! ton regard, infernal et divin,
Verse confusément le bienfait et le crime,
Et l'on peut pour cela te comparer au vin.
Tu contiens dans ton oeil le couchant et l'aurore ;
Tu répands des parfums comme un soir orageux ;
Tes baisers sont un philtre et ta bouche une amphore
Qui font le héros lâche et l'enfant courageux.
Sors-tu du gouffre noir ou descends-tu des astres ?
Le Destin charmé suit tes jupons comme un chien ;
Tu sèmes au hasard la joie et les désastres,
Et tu gouvernes tout et ne réponds de rien.
Tu marches sur des morts, Beauté, dont tu te moques ;
De tes bijoux l'Horreur n'est pas le moins charmant,
Et le Meurtre, parmi tes plus chères breloques,
Sur ton ventre orgueilleux danse amoureusement.
L'éphémère ébloui vole vers toi, chandelle,
Crépite, flambe et dit : Bénissons ce flambeau !
L'amoureux pantelant incliné sur sa belle
A l'air d'un moribond caressant son tombeau.
Que tu viennes du ciel ou de l'enfer, qu'importe,
Ô Beauté ! monstre énorme, effrayant, ingénu !
Si ton oeil, ton souris, ton pied, m'ouvrent la porte
D'un Infini que j'aime et n'ai jamais connu ?
De Satan ou de Dieu, qu'importe ? Ange ou Sirène,
Qu'importe, si tu rends, - fée aux yeux de velours,
Rythme, parfum, lueur, ô mon unique reine ! -
L'univers moins hideux et les instants moins lourds ?CITAZIONE21 • INNO ALLA BELLEZZA
Vieni tu dal cielo profondo o sorgi dall'abisso, Beltà? Il tuo sguardo, infernale e divino, versa, mischiandoli, beneficio e delitto: per questo ti si può comparare al vino.
Riunisci nel tuo occhio il tramonto e l'aurora, diffondi profumi come una sera di tempesta; i tuoi baci sono un filtro, la tua bocca un'anfora, che rendono audace il fanciullo, l'eroe vile.
Sorgi dal nero abisso o discendi dagli astri? Il Destino incantato segue le tue gonne come un cane: tu semini a casaccio la gioia e i disastri, hai imperio su tutto, non rispondi di nulla.
Cammini sopra i morti, Beltà, e ti ridi di essi, fra i tuoi gioielli l'Orrore non è il meno affascinante e il Delitto, che sta fra i tuoi gingilli più cari, sul tuo ventre orgoglioso danza amorosamente.
La farfalla abbagliata vola verso di te, o candela, e crepita, fiammeggia e dice: "Benediciamo questa fiaccola!" L'innamorato palpitante chinato sulla bella sembra un morente che accarezzi la propria tomba.
Venga tu dal cielo o dall'inferno, che importa, o Beltà, mostro enorme, pauroso, ingenuo; se il tuo occhio, e sorriso, se il tuo piede, aprono per me la porta d'un Infinito adorato che non ho conosciuto?
Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena, che importa se tu - fata dagli occhi vellutati, profumo, luce, mia unica regina - fai l'universo meno orribile e questi istanti meno gravi?
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¤Lincan¤.
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bellissime!!!! . -
adriano1991.
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Confermo il fatto che in francese sono tutta un'altra cosa...ho la fortuna di poterle leggere in francese e sono fantastiche . -
FaberVive.
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In questa canzone torna la genialità di De Andre!! passa dalla disperazione al geniale sfotto!!
Diciamo che questa canzone è vero parla di un amore non ricambiato, anzi sfruttato al massimo per vanità di lei!!
Ma alla fine lei secondo me ha una reazione che puyo essere interpretata in due modi, uno potrebbe essere quello gia detto cioè la perdita dell'amore ma l'altro (e qui torno al discorzo dell sfotto di Faber) è lei che si guarda in giro e ci rimane come (scusate il termine romano) come uno stronzo!! diciamo che oltre alla serietà, nel finale di questa canzone c'è anche un po di ironia... VOI CHE NE DITE?. -
¤Lincan¤.
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concordo che nel finale c'è una sottile ironia, inquanto solo con la morte dell'uomo probo colei che non l'amava niente si accorge di aver perso qualcosa di prezioso, e non di insignificante come credeva. . -
viadelcampo87.
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Mah sarà che ho ascoltato tanto le canzoni di DeAndré che non mi piace fermarmi al semplice significato letterale...
Il sottotitolo della canzoni è infatti La ballata della Vanità, giusto?
Secondo infatti la donna non è una vera donna (come spesso accade nelle canzoni di DeAndré, vedasi Se ti tagliassero a pezzetti dove la ragazza è l'allegoria della libertà), ma rappresenta la Vanità, cioé tutte le cose a cui l'uomo si attacca vane e superficiali.
Ricordo qualcosa del genere anche in qualche racconto del Leopardi, comuqnue quando l'uomo si "innamora" della vanità arriva pian piano ad esserne accecato.
Dapprima quindi dilapida i beni della famiglia - vedi il cuore della madre strappato - , questo lo penso perché quante volte capita di sentir dire che una persona perda tutti i soldi per correre appresso alle macchinette del poker, il gioco d'azzardo, la bellezza estetica etc.?
Una volta che anche tutto quello che hai è perduto è la fine, l'unica alternativa è la morte.
Il problema di questa interpretazione è che poi non si capirebbe né perché l'impersonificazione della Vanità gioisca, né perché lui muoia innamorato.... -
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Beh questa canzone varie caratteristiche che esaltano la sua unicità. Il testo. E' particolarmente macabro, forte, non spesso vengono scritte canzoni con soggetti che enfatizzano la cecità e la crudeltà umana. E cosa ancora più unica, è la musica. E' un pezzo Swing, che Fabrizio praticamente non ha mai adottato nella sua carriera, tranne per "La Ballata dell'Amore Cieco e della Vanità". Il cantato, la voce, non risulta mai, in nessuna delle versioni che ho sentito, collegata al tema(molto truculento) ma rimane sempre (praticamente) legato alla melodia "Swing" che alleggerisce la canzone dalla tristezza del testo. E il trallalalallatralallallero mi riporta a filastrocche bambinesche e spensierate. Forse con Morgan c'è un collegamento più inteso fra voce e testo, data la sua voce bassa e più rauca, che Baccini, avendo più una voce blues, non può emulare o almeno non può farlo con la stessa resa. La più spensierata e distaccata però, rimane quella di Fabrizio De André . -
ghigno92.
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Ancora una volta Faber sa collegare una muscia di per sé allegra come lo swing, a un testo particolarmente macabro e truculento, con grande maestria. Per quanto riguarda il testo, il tòpos della femme fatale è caratteristico di molti poeti; e lui da bravo """poeta""", ha deciso di contribuire con questa gustosissima e tragica canzone sulla vanità, la quale per tanto tempo gli artisti si sono cimentati a rappresentare. . -
¤Uriel¤.
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A me piace molto l'interpretazione di viadelcampo87. Magari non è molto coerente con la canzone, ma è molto affascinate! . -
Artista Sconosciuto.
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io questa canzone non la digerisco... non ce la faccio . -
burattinaio di parole.
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Secondo me in questa canzone c'è qualcosa di più che il semplice raccoto di un amore non corrisposto e terminato con la fine della vita.
Io vedo questa canzone come la rappresentazione di quello che succede (o quello che De Andrè spera succeda) nel rapporto fra bene e male nella vita.
Il bene o comunque il personaggio positivo è l'uomo (onesto e probo), quello negativo è invece la cattiveria, l'abuso d'amore e la vanità che vengono espressi tramite la figura della donna.
Il "bene" che non molla, che persiste e che prova un sentimento puro nei confronti di qualcosa che l'ha colpito nel cuore. Il male che lo asseconda e non contento ne approfitta e lo costringe alla morte.
Il tutto potrebbe essere visto anche come rappresentazione nella società di due figure diverse tra loro, come quella dell'uomo puro d'animo e quella della donna narcisista, vanitosa e insensibile. (naturalmente i riferimenti sessuali non sono assolutamente voluti, era per parlare d'una storia d'amore).
Questo è il mio parere eheheh...sono solo ipotesi... -
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ottimo parere marco . -
burattinaio di parole.
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ehehe grazie vecchio, come direbbe Guccini dò sfogo alla mia turpe voglia uhuhuhuh scherzo . -
franziska05.
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CITAZIONEottimo parere marco
Beh, sì, potrebbe essere un'interpretazione..
Secondo me il tema principale della canzone, seppur il Faber utilizzi la storia d'amore tra i due, è l'egoismo. Egoismo che si ritrova e viene in qualche modo personificato dalla donna (una che non lo amava niente), che pur non essendo innamorata ma, per una questione di egoismo e capriccio personale,fa richieste sempre + assurde all'uomo, fino a portarlo alla morte.
Ma, come dice già il titolo, l'amore è cieco e quindi non si accorge di tutto questo, delle pazzie che l'uomo ha commesso e sta x commettere.
Se anche qst interpretazione fosse giusta, allora quella dell'egoismo portato all'estremo, sarebbe una tematica, cm un pò tt quelle del Faber, sempre attuale....