Fabrizio De André Forum [ Andrè - Analisi Testi - Spiegazione - Anarchia - Testi - Accordi - Canzoni - Musica - Cantautori]

Il suonatore Jones

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  1. solid snake 271
     
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    CITAZIONE (francy! @ 16/6/2008, 00:33)
    rispetto (naturalmente) le sue parole, ma a me piace interpretare queste canzoni diversamente, anzichè sul livello dell'invidia. mi colpisce molto il fatto che siano tutte in prima persona, tranne appunto il giudice, l'unica in cui il tema dell'invidia è a mio modo di vedere centrale. nelle altre è presente tanta sofferenza, rassegnazione, amore. non vedo l'invidia nel blasfemo, vedo l'uomo che cerca risposte. non vedo l'invidia nel matto, vedo la sofferenza di fronte alla sua diversità.

    ovviamente è il mio modo di interpretarle che può essere sbagliato, ma è appunto la mia maniera di sentirle.

    Mmm l'invidia nel Blasfemo per esempio si legge molto di più nell'epitaffio di Master... però anche in De Andrè c'è. Solo che De Andrè amplia pure altri temi.
     
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  2. ¤Lincan¤
     
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    Sinceramente anche io non vedo invidia in queste canzoni....ma solo tristezza....
     
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  3. solid snake 271
     
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    Penso che abbiano in comune l'Invidia in quanto "molla". È il punto di partenza. Una componente di invidia c'è. Poi c'è sicuramente tanta sofferenza e tante altre cose, in questi personaggi. Ma forse quello che li accomuna è proprio l'invidia.
     
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  4. lucaspodolski
     
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    CITAZIONE (eliana8 @ 13/6/2008, 19:07)
    Io credo che per capire bene "Il suonatore Jones" si debbano necessariamente tenere in considerazione anche tutte le altre canzoni contenute nell'album "Non al denaro, non all'amore nè al cielo", liberamente tratto dall'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters.

    Per Faber era interessante il fatto che questi personaggi, essendo ormai morti, non avessero più nessun interesse ad apparire migliori di quello che erano stati e quindi si raccontano con una franchezza che in vita non avrebbero mai avuto.

    Come Faber stesso sottolinea, i due temi principali e costantemente presenti in tutto l'album sono l'invidia e la scienza: "...per quanto riguarda l'invidia perché direi che è il sentimento umano in cui si rispecchia maggiormente il clima di competitività, il tentativo dell'uomo di misurarsi continuamente con gli altri, di imitarli o addirittura superarli per possedere quello che lui non possiede e crede che gli altri posseggano. Per quanto riguarda la scienza, perché la scienza è un classico prodotto del progresso, che purtroppo è ancora nelle mani di quel potere che crea l'invidia, e, secondo me, la scienza non è ancora riuscita a risolvere problemi esistenziali." (Faber)

    L'invidia è raccontata attraverso l'esperienza di un giudice, di un malato di cuore, di un matto e di un blasfemo. Il nano invidioso e maltrattato diventa giudice non per passione ma per vendetta, divenendo in fine più "carogna" e crudele di chi lo derideva. Il blasfemo che invidia Dio o coloro che lo "hanno inventato" e che ci costringono a "sognare in un giardino incantato" quando in realtà non siamo nemmeno liberi di pensare. Il matto che per darsi un tono impara a memoria tutta l'enciclopedia. L'unico tra questi che riesce ad affrancarsi dall'invidia è il malato di cuore (che invidiava i suoi compagni che potevano correre e giocare liberamente), ma l'amore gli fa superare la sua rabbia e per amore muore: "e il mio cuore le restò sulle labbra".

    "...anche nel nostro tipo di vita sociale abbiamo dei giudici che fanno i giudici per un senso di rivalsa, abbiamo uno scemo di turno di cui la gente si serve per scaricare le sue frustrazioni (è tanto comodo a tutti, uno scemo)..." (Faber)

    La scienza è raccontata attraverso l'esperienza di un chimico, di un medico, di un ottico. Il chimico che dedica la sua intera esistenza alla scienza è incapace di amare perchè l'amore è una scienza che non riesce a spiegarsi! Il medico che vorrebbe curare la povera gente alla fine rimane intrappolato dal sistema e dai giochi di potere che lo costringono a diventare disonesto. L'ottico che ha l'ambizione di costruire delle lenti potentissime capaci di farci vedere la vera luce.

    "Edgar Lee Masters denuncia i difetti di gente attaccata alle piccole cose, che non vede al di là del proprio naso, che non ha alcun interesse umano al di fuori delle necessità pratiche." (Faber)

    L'unico personaggio "risolto" che riesce a superare le proprie piccolezze, il proprio egoismo è appunto "Il suonatore Jones" perchè è un "disponibile" lontano da logiche economiche e da giochi di potere perchè fa quello che ama non per denaro ma perchè gli piace! Ecco perchè "muore senza rimpianti": perchè ha scelto "di non seppellire la libertà".

    image

    analisi perfetta..
     
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  5. Peanuts
     
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    Secondo me un elemento fondamentale nel personaggio del suonatore Jones oltre alla "disponibilità" è la sua capacità di accettare le aspettative della gente. Infatti sceglie il suo mestiere perchè gli piace e quindi anche se costretto a suonare tutta la vita a lui piace farsi ascoltare. Non è così per gli altri personaggi...
     
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  6. <Gandalf>
     
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    io dico solo che mi piacerebbe un sacco vivere come il suonatore Jones, e dico sul serio
    o perlomeno cosi' come immagino che abbia vissuto... Libero
     
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    Libero e Solo.
     
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  8. <Gandalf>
     
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    CITAZIONE (+Syon+ @ 9/2/2010, 19:39)
    Libero e Solo.

    perche' solo ?
    il suonatore aveva anche dei compagni...
     
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  9. Evans1991
     
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    i compagni ubriachi
     
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    Mi sento solo quando ascolto questa bellissima canzone. La libertà forse la prendo in questo modo. Solo ma Libero
     
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  11. clessia80
     
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    Bella quella sensazione di solitudine: quella solitudine che mi fa sentire piena e in contatto con la parte piu’ profonda di me, quella solitudine quasi estatica che permette a tutte le emozioni piu profonde di prendere campo e invadere mente e corpo. La solitudine che non permette nè inibizione, nè vergogna, quella che non toglie ma da, quella che non isola ma libera, quella che ti fa scoprire angoli di te che non avevi mai sperato incontrare.
    Certo è meraviglioso quando la propria solitudine incontra quella di un altro essere umano, ma è cosi raro...
     
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  12. Evans1991
     
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    Questo personaggio è tratto dall'"Antologia di Spoon River" di Edgar Lee Masers. In questo libro di poesia il suonatore Jones è descritto il tal modo:

    CITAZIONE
    La terra ti suscita
    vibrazioni nel cuore: sei tu
    E se la gente sa che sai suonare,
    suonare ti tocca, per tutta la vita.
    Che cosa vedi, una messe di trifoglio?
    O un largo prato tra te e il fiume?
    Nella meliga è il vento; ti freghi le mani
    perchè i buoi saran pronti al mercato;
    o ti accade di udire un fruscio di gonnelle
    come al Boschetto quando ballano le ragazze.
    Per Cooney Potter una pila di polvere
    o un vortice di foglie volevan dire siccità;
    a me pareva fosse Sammy Testa-rossa
    quando fa il suo passo sul motivo Toor-a-Loor.
    Come potevo coltivare le mie terre,
    -non parliamo di ingrandirle-
    con la ridda di corni, fagotti e ottavini
    che cornacchie e pettirossi mi muovevavo in testa,
    e il cigolio di un molino a vento - solo questo?
    Mai una volta diedi mani all'aratro,
    che qualcuno non si fermasse nella strada
    o mi chiamasse per un ballo o una merenda.
    Finii con le stesse terre,
    finii con un violino spaccato-
    e un ridere rauco e ricordi,
    e nemmeno un rimpianto.

    Nella canzone "La collina" si può sentire un riferimento al suonatore Jones:

    CITAZIONE
    Dov'è Jones il suonatore
    che fu sorpreso dai suoi novant'anni
    e con la vita avrebbe ancora giocato.
    Lui che offrì la faccia al vento
    la gola al vino e mai un pensiero
    non al denaro, non all'amore né al cielo.

    Lui sì sembra di sentirlo
    cianciare ancora delle porcate
    mangiate in strada nelle ore sbagliate
    sembra di sentirlo ancora
    dire al mercante di liquore
    "Tu che lo vendi cosa ti compri di migliore?

    Il suonatore Jones è l'unico tra i personaggi di "Non al denaro, non all'amore nè al cielo" ad avere un nome ed è l'unico ad essere contento di come ha vissuto la sua vita e di scegliere come scopo di questa la libertà. Il suonatore Jones guarda il mondo in modo più ottimista, mentre tutti vedono la parte negativa; egli, forse con un pò di egocentrismo, pensa a cose che lo fanno gioire come può solo essere "un fruscio di ragazze a un ballo". Il suonatore Jones è la proiezione che De Andrè vedeva di sè stesso: entrambi amano la libertà, la natura, entrambi amano farsi ascoltare ed entrambi hanno quell'estro artistico che gli fa vedere la gonna di Jenni in un vortice di polvere.

    Il suonatore Jones ha ereditato delle terre, ma non vuole nè coltivarle nè ingrandirle; lui vive con e per la musica e si vanta di non aver mai toccato un aratro, vive la vita come un gioco. Lui si accontenta di poco per essere felice: della natura e del suo violino (che De Andrè farà diventare un flauto per ragioni di metrica). Questo suonatore che ha vissuto la vita fino in fondo, non suona solo per se stesso ma per il gusto di donarsi agli altri che amano ascoltarlo, per lui non fa differenza suonare ad un ballo o per un amico ubriaco.

    Signorina Anarchia (I concorso del Fabrizio De André forum)

    Edited by Evans1991 - 7/5/2011, 11:13
     
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  13. Dejan Stankovic
     
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    Sempre per restare in un ambito da Fernanda Pivano (Dio la abbia in gloria). Io trovo che la figura di Jones sarebbe più chiara se noi analizziamo lo stile di vita On The Road di Jack Kerouac. Una vita non al denaro, non all'amore ne al cielo, ma una vita giocata fintanto ci tiene in vita il signore. Fatemi sapere se trovate analogia tra i due scritti tradotti da Fernanda.
     
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27 replies since 11/6/2008, 23:34   11454 views
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