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Se Ti Tagliassero a Pezzetti

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  1. Avvocato91
     
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    Se ti tagliassero a pezzetti teorizza come sia difficile distruggere negli uomini la propria naturale vocazione al vivere con la "signora libertà" e la "signorina fantasia" nella propria coscienza.. Infatti, si lascia intendere nella prima strofa, per quanto la società possa tagliare a pezzetti una persona limitandone o annulandone libertà e fantasia, questa sarebbe ricomposta col "polline di Dio" e il "di Dio il sorriso", e con la complicità del mondo della natura ("il vento", "il regno dei ragni", "la luna").
    La poesia nella sua semplicità sembra quasi tradire la ricchezza di valenze simboliche di cui è dotata e, certo, non sarò io a scoprirle tutte.
    A tutti quelli che amano questa canzone, basterà leggere il brano come, per esempio, una riflessione di De André sui suoi anni passati con la libertà e che con la fantasia (che è un po' anarchia, come si lascerà freudianamente scappare il poeta in un concerto).
    La seconda e terza strofa raccontano il passato, come il "suonatore di chitarra", "suonatore di mandolino" Faber l'ha vista la prima volta, e come fu il loro primo incontro, cioé una sorta di colpo di fulmine suggellato da un bacio sulle "labbra di miele rosso rosso".
    E come resistere, del resto, a una "rosa gialla, rosa di rame" "trovata lungo il fiume" che suonava "una foglia di fiore", che cantava "parole leggere, parole d'amore"? Dopo un lungo, estenuante ed inedito ballo ("mai ballato così a lungo"), all'alba ("lungo il filo della notte sulle pietre del giorno") i due cadono "sopra il fieno" per far cosa, Faber, non lo dice neanche sotto metafora!
    Poi, nella quarta strofa, il presente, dove si constata come l'età, i nuovi impegni della maturità o chissà cosa, han allontanato la libertà/fantasia dalla vita del poeta. Succede che anche gli innamorati più felici si lascino senza un vero motivo ("persa per molto persa per poco"), forse era solo un flirt ("presa sul serio presa per gioco"), fatto sta che dopo una notte di ballo e un'alba d'amore, la sera ha portato la "fortuna" che "sorrideva come uno stagno a primavera", cioé intrigante nella sua natura primaverile, pur nello squallore di esser comunque uno stagno, lasciando che il vento spazzasse via e mettesse in ombra la signora del ballo di un attimo prima ("spettinata da tutti i venti della sera").
    Se la quarta strofa ci ha mostrato il presente e la seconda e terza il passato (scritte, si osservi, in passato prossimo), la quinta strofa s'interroga sulle future conseguenze. Allora sarà il caso di aspettare il "domani/per avere nostalgia" di una signora/signorina "così preziosa come il vino" e gratuita "come la tristezza", certamente con la sua "nuvola di dubbi e di bellezza" che la rende più seducente. Questo nei propositi e nel proprio immaginario, ma capita magari di riincontrarla casualmente "alla stazione", intrappolata in un ruolo ben preciso e magari sottoposta a dei superiori, come lascia intuire il "tailleur grigio fumo" che porta, tipico della donna in carriera, perdippiù con "i giornali in una mano" e magari una 24 ore di documenti ed effetti personali nell'altra ("e nell'altra il tuo destino"). E' molto triste rivedere la ragazza libera e spensierata del fiume, ridursi a donna ingrigita da un ruolo imposto da una società con la quale ormai ha accettato di andare a braccetto e che, presto o tardi, la ucciderà ("camminavi fianco a fianco al tuo assassino"). Eppure De André ne è sicuro che sotto quel tailleur, c'è ancora quella libertà/fantasia che ha conosciuto bene e anche se l'assassino dovesse riuscire a compiere il suo assassinio, Dio non potrà che lavorare per ricomporla ("ma" - congiunzione avversativa - "se ti tagliassero a pezzetti/il vento li raccoglierebbe/..."). Insomma oggi ognuno di noi e chi è di una minoranza in particolare, vive con una libertà e una fantasia limitata, per motivi più o meno chiari. Tutti noi abbiamo messo, chi con rassegnazione, chi con insofferenza, un tailleur grigio fumo alla propria libertà, ma malgrado ciò mai nessun uomo riuscirà a distruggere definitivamente ciò che natura ha instillato in ogni individuo.
    SPOILER (click to view)
    Se ti tagliassero a pezzetti
    il vento li raccoglierebbe
    il regno dei ragni cucirebbe la pelle
    e la luna tesserebbe i capelli e il viso
    e il polline di dio
    di dio il sorriso.

    Ti ho trovata lungo il fiume
    che suonavi una foglia di fiore
    che cantavi parole leggere, parole d'amore
    ho assaggiato le tue labbra di miele rosso rosso
    ti ho detto dammi quello che vuoi io quel che posso.

    Rosa gialla rosa di rame
    mai ballato così a lungo
    lungo il filo della notte sulle pietre del giorno
    io suonatore di chitarra io suonatore di mandolino
    alla fine siamo caduti sopra il fieno.

    Persa per molto persa per poco
    presa sul serio presa per gioco
    non c'è stato molto da dire o da pensare
    la fortuna sorrideva come una stagno a primavera
    spettinata da tutti i venti della sera.

    E adesso aspetterò domani
    per avere nostalgia
    signora libertà signorina fantasia ( Anarchia* )
    così preziosa come il vino così gratis come la tristezza
    con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.

    T'ho incrociata alla stazione
    che inseguivi il tuo profumo
    presa in trappola da un tailleur grigio fumo
    i giornali in una mano e nell'altra il tuo destino
    camminavi fianco a fianco al tuo assassino.

    Ma se ti tagliassero a pezzetti
    il vento li raccoglierebbe
    il regno dei ragni cucirebbe la pelle
    e la luna tesserebbe icapelli e il viso
    e il polline di dio
    di dio il sorriso.


    * così canta in concerto

    Info by www.viadelcampo.com
     
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40 replies since 25/6/2008, 13:14   57087 views
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