Mie registrazioni

La canzone che forse dimostra maggiormente il tocco cantautorale è proprio “Che ci fanno”, una ballata ritmata e vagamente malinconica, scritta dal cantante Matteo Iammarrone.
Il brano è un piacevole swing, con un potente impatto sonoro. Trombe, clarinetti ed una fisarmonica introducono il pezzo che rallenta di intensità nella parte cantata, lasciando il posto ad una linea di basso molto orecchiabile.
La strofa recita:
“Che ci fanno sti ragazzi
su sto marciapiede
è il venti di maggio e sono già in vacanza
dai che fa, libertà!”
La canzone presenta una serie di istantanee, appunto di segnali di vita, che mostrano ciò a cui assistiamo tutti i giorni: la prostituzione, i riti religiosi, mistici e così via… Ogni strofa si conclude con una invocazione menefreghista alla libertà.
Il brano termina con un breve stacco nel quale la voce perentoria di Matteo afferma:

“Beato chi crede senza vedere
l’autore della frase è un uomo come voi”
Un altro giro a vuoto caratterizzato da un pianoforte suonato nelle ottave alte, e uno schiocco di lingua sul palato, decreta il termine della canzone, che con i suoi due minuti di durata rappresenta la canzone piu’ breve di quest’album. Una canzone, nata per il desiderio di creare qualcosa di diverso da quello che si era ascoltato in precedenza, che proprio per la sua brevità e per la sua eloquenza, riesce ad offrire interessanti spunti di riflessione all’ascoltatore.

CURIOSITA: La decisione di introdurre la canzone nell’album risale solo a poco prima dell’uscita dello stesso. In particolare la canzone è andata a sostituire “Amo lei”, brano che i Superlativo all’ultimo momento hanno giudicato qualitativamente inadatto per l’album.