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Canto del servo pastore

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  1. matteoiamma
     
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    Possibile che non c'è ancora nessun topic
    su questo splendido brano a mio parere testualmente vicino
    ai brani di Non al denaro, non all'amore, nè al cielo ?


    CITAZIONE
    Dove fiorisce il rosmarino c'e' una fontana scura
    dove cammina il mio destino c'e' un filo di paura
    qual'è la direzione nessuno me lo imparò
    qual'è il mio vero nome ancora non lo so

    Quando la luna perde la lana e il passero la strada
    quando ogni angelo è alla catena ed ogni cane abbaia
    prendi la tua tristezza in mano e soffiala nel fiume
    vesti di foglie il tuo dolore e coprilo di piume

    Sopra ogni cisto da qui al mare c'è un po' dei miei capelli
    sopra ogni sughera il disegno di tutti i miei coltelli
    l'amore delle case l'amore bianco vestito
    io non l'ho mai saputo e non l'ho mai tradito

    Mio padre un falco mia madre un pagliaio
    stanno sulla collina i loro occhi senza fondo seguono la mia luna
    notte notte notte sola sola come il mio fuoco
    piega la testa sul mio cuore e spegnilo poco a poco

     
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  2. "SignorinaAnarchia"
     
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    E' davvero una splendida canzone a mio parere.
    La canzone è dedicata alla Sardegna. Bubola fece leggere a De Andrè una prosa di Giuseppe Ungaretti, Il povero della città. Vi si parla del faquir, il fachiro, che nel mondo arabo non è l'asceta in grado di sopportare incredibili prove, come s'intende di solito, ma semplicemente il povero. Un povero, spiega però Ungaretti, che è anche un folle, veggente e poeta, rispettato dai suoi simili perchè considerato detentore della verità: l'unica che può urlare liberamente la sua rabbia al passaggio del sultano.
    Figura per certi versi simile a quella del servo pastore: l'ultimo nella gerarchia delle persone, che canta la sua condizione senza piangersi addosso. Ancora Massimo Bubola segnala come in questa canzone ci sia un omaggio a Cat Stevens, di cui era un grande fan.

    Dove fiorisce il rosmarino
    c'è una fontana scura


    La prima strofaci fa immaginare il nostro servo pastore in cammino con le pecore. Conosce la natura e sa che dove c'è il rosmarino c'è anche una fonte d'acqua, utile per lui e per le sue bestie. In genere non pensa al futuro e quando capita c'è sempre un "filo di paura". Nessuno gli ha insegnato la strada, nè cosa fare o come muoversi. Non sa qual'è il suo nome perchè nessuno lo chiama.

    Quando la luna perde la lana
    e il passero la strada


    La notte, quando la lunaè soffusa dalla foschia ("perde la lana"), il passero si acqueta ("perde la strada"), gli angeli non so più vicini (perchè legati alla catena) e tutti i cani abbaiano, è il momento in cui la solitudine è più forte e la tristezza si può quasi toccare con mano. Bisogna tentare di mandarla via, di "soffiarla sul fiume", non pensare al proprio dolore, nasconderlo e cercare di riposare.

    Sopra ogni cisto da qui al mare
    c'è un po' dei miei capelli


    Riprende la strada, segnata da tutti i passaggi precedenti- "un po' dei miei capelli", un disegno fatto "con i miei coltelli"- e il pensiero torna melanconico a quello che non potrà mai conoscere: l'amore di una sposa, l'amore fatto nel tempore di una casa..
    I genitori sono un ricordo lontano, irraggiungibile, ormai sostituito dalla natura: un falco per padre e un pagliaio per madre, che seguono muti il lento cammino del pastore.
    Non ci sarà mai un risveglio da questa vita, così dovra finire.
    Notte notte notte sola sola come il mio fuoco
    piega la testa sul mio cuore e spegnilo poco a poco
     
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    E c'hai ragione caro amico mio, perché nessuno s'è sporcato" le mani per dire la sua su un testo che fa veramente venire i brividi alla pelle, per la sua intensità e dolcezza, quella voce incredibile che non alcun sforo per essere bella, anzi, spesso Faber canta sotto voce, ed è proprio lì, che s'esalta la sua timbrica vocale incontaminata ed insuperata. Vedo ora che sei mio omonimo, non prendertela se non capiscono, l'importante è che tu abbia capito la poesia di Faber, che ti eleva dalla mediocrità che ci schiaccia la sensibilità devastandola per noi che viviamo molto di essa. Quando l'ascolto, Matteo, sono sempre contento di risentirla, non stanca mai, quei tre minuti brevissimi, condensano un magnifico tappeto dei versi degno del migliore Alvaro Mutis, il poeta columbiano. Praticamente, "Smisurata preghiera" in anime salve" è sua, di Alvaro Mutis. Faber lo volle incontrare per chiedergli se poteva usare dei suoi versi per fare quella canzone veramente delle anime salve. Lui, Mutis, fu felicissimo. E i due diventarono grandi amici, ma poco dopo la morte lo strappò a tutti il nostro Fabrizio. Ciao Matteoiamma, Matteo o Mattax, come preferisci. Spero di rincontrarti. Comunue ti lascio uno dei miei link, in modo che abbiamo in comune qualcosa per poterci risentire. Un saluto.
     
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2 replies since 17/11/2010, 16:58   8282 views
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