Il Testamento Di Tito

Evans1991

Posted on 4/10/2009, 15:29

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...per la stessa ragione del viaggio, viaggiare...

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io sto cominciando a pensare che il secondo comandamento interpretato da Tito soprattutto in questo periodo sia sempre più valido

SPOILER (click to view)

...non nominare il nome di Dio
non nominarlo invano
con un coltello piantato nel fianco
gridai la mia pena e il suo nome
ma forse era stanco forse troppo occupato
e non ascoltò il mio dolore
ma forse era stanco forse troppo lontano
davvero lo nominai invano....

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Amico_Fragile

Posted on 7/10/2009, 12:26

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Mamma mia! Non ho mai visto una spiegazione del Testamento di Tito così bella e completa... Davvero complimenti! Mi hai fatto capire tutto! :(clapclap):

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il fannullone

Posted on 19/2/2010, 15:27

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bravo, spiegazione davvero lucida e chiara!
:(nice):

il testo è un messaggio provocatorio diretto a quella religione che troppo spesso diventa inumana imposizione.

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Artista Sconosciuto

Posted on 28/2/2010, 21:26

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che dire.... veramente toccante

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Gio R.

Posted on 1/3/2010, 21:44

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CITAZIONE (il fannullone @ 19/2/2010, 15:27)

bravo, spiegazione davvero lucida e chiara!
:(nice):

il testo è un messaggio provocatorio diretto a quella religione che troppo spesso diventa inumana imposizione.

SE proprio c'è una religione che non è imposta è il cristianesimo...

lenze u fâ bem

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pinocho81

Posted on 15/5/2010, 21:42

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no ho letto tutti gli interventi precednti, quindi mi scuso se ripeto cose già dette.
Tra i commenti che ho letto mi è parso mancare una chiave di lettura fondamentale del testo, ecioé il piano allegorico - politico.
Il testamento di Tito è prima di tutto una canzone anarchica, e Tito altri non è che l'alter ego dell'autore. Del resto, l'intera "Buona novella" è un ' alegoria, con cui Faber ha paragonato le istanze egalitarie, quelle più nobili, di moti del '68, alla predicazione di Gesù, a suo avviso il più grande rivoluzionario di tutti i tempi, il primoche ha parlato di giustizia sociale ed uguaglianza.

Tito (nome presente nell'apocrifo "vangelo arabo siriaco dell'infanzia") contesta i 10 comandamenti, ma non solo e non tanto perché ATEO, quanto soprattutto perché ANARCHICO. I dieci comandamenti, in una forma di governo teocratica (come tutte quelle dell'antichità e , ahimé, presenti ancor'oggi , ad esempio, nei Paesi fondamentalisti islamici) erano la legge, applicata dal potere costituito per la repressione dei crimini e dei peccati (in una teocrazia, non c'è distinzione tra crimine e peccato, così come non c'è distinzione tra religione e politica).

Tito quindi disconosce l'autorità e si fa beffa di chi detiene il potere, di chi si fa le leggi a proprio uso e consumo, per poi potersi permettere anche il lusso di trasgredirle... a differenza di chi invece il potere lo subisce, perché non lo gestisce (sono quasi parole testuali di Faber, le ascoltate in questo video)

Aggiungo soltanto che La buona novella si ispira agli apocrifi soltanto per la parte relativa all'infanzia di Maria e all'immacolata concezione. Per il resto, non mi sembra differire dai testi canonici (ho letto buona parte degli apocrifi, parlo con cognizione di causa)... Forse, se non ricordo male, è presente in un apocrifo anche il dialogo tra Maria e un falegname che costruisce le croci (ma il falegname non è Giuseppe).

Per il resto, il tratto distintivo dell'opera di D Andrè, rispetto alla storia che ni conociamo, è proprio l'umanizzazione dei personggi. A mio avviso, una bellissima trovata, sviluppata in maniera a dir poco spettacolare.

Spero di aver inserito delle informazioni gradite.

Edited by +Syon+ - 16/5/2010, 12:06

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Syon

Posted on 16/5/2010, 11:07

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