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Ho appena finito di leggere la newsletter, ho trovato molto interessante quello che Asmahara ha scritto riguardo questa canzone... Aggiungo soltanto una piccola considerazione personale a quello che è un articolo completo ed ben scritto CITAZIONEL’assassino
della libertà. Figura indefinita qui ma che potrebbe essere identificata con mille cose, mille persone, mille
situazioni.
Per come la vedo io, questa strofa è un riferimento al fatto che la cosiddetta giustizia, che dovrebbe rappresentare la difesa della libertà stessa, è spesso corrotta, strumentalizzata e piegata dalle esigenze del potere, divenendo di fatto una negazione della stessa libertà in nome della quale dovrebbe operare.
Per comprendere meglio il significato di questa parte della canzone bisognerebbe inquadrarla all'interno dell'album, in particolare all'interno della contrapposizione tra il mondo degli indiani [e quello di alcune popolazioni sarde] e il mondo cosiddetto civilizzato; la natura non rappresenterebbe altro che una condizione primordiale in cui l'uomo può "incontrare" la libertà, la stessa condizione nella quale si trovano i sardi e i pellerossa, mentre la stazione rappresenta l'età moderna, in cui la libertà è oppressa e strumentalizzata dalle istituzioni, ma nonostante questo, per quanto potrà essere fatta a pezzi, troverà sempre qualcuno [come Fabrizio, aggiungerei ] pronto a raccoglierli e a rimetterli insieme..