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Se Ti Tagliassero a Pezzetti

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  1. Michè
     
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    Fin dal primo momento che ho ascoltato questa canzone, ho intuito che si trattava di una metafora della droga, sia nel suo concetto astratto di mezzo usato per ricercare una realtà alterata sia con riferimenti specifici all’hashish (polline di Dio), all’LSD ed ai sui effetti allucinogeni (il Regno dei Ragni), all’attitudine crepuscolare e candida dell’Eroina (la Luna) mentre il vento evoca il fumo.

    L’incontro con la droga lungo il fiume, metafora della vita, mentre suona una foglia di fiore e canta parole leggere, parole d’amore, mi suggerisce il periodo Hippy, i Figli dei Fiori, l’amore libero, quando tutto cominciò.
    Una volta assaggiate le sue labbra, di miele rosso rosso (allusione ai papaveri, all’eroina) cadevi in suo potere: “dammi quello che vuoi, io quel che posso (tutto quel che posso).

    La strofa della rosa descrive gli effetti piacevoli: la voglia di ballare, la resistenza alla fatica, la sensibilità per la musica, la voglia di fare l’amore. Effetti esplosivi (e superficiali) come uno stagno a primavera, che però resta uno stagno (putrido) in tutte le altre stagioni, seppur agitato dalle passioni (i venti della sera)

    Veramente esplicita la frase “Persa per molto, persa per poco, presa sul serio, presa per gioco” su come ci si imbatte nella droga e come, quasi per caso, la si evita o si viene trascinati, magari dagli amici sbagliati (mi riferisco al periodo degli anni ’70 quando alla comparsa del “fenomeno droga” pochi sapevano dove avrebbe potuto condurre), e a chi cominciava, “la fortuna sorrideva, come uno stagno a primavera” quindi “non c’è stato molto da dire o da pensare”

    “E adesso aspetterò domani per avere nostalgia” non trovo una descrizione più poetica della crisi d’astinenza o della semplice assuefazione per l’eroina (signora libertà) o la marijuana (signorina fantasia) come il vino, preziosa per l’ebbrezza (anche l’alcool è una droga e fa più vittime dell’eroina) e gratis (talvolta offerta, come il vino) come la tristezza, l’effetto di quando passa l’effetto e per i pensieri e le riflessioni che induce “la tua nuvola di dubbi e di bellezza”

    La strofa della stazione è difficile, mi suggerisce immagini sparse piuttosto che un’interpretazione parola per parola: da un semplice “imborghesimento” della fantasia, all’età matura ed alle esigenze e convenzioni del lavoro e della carriera che ti “intrappola”, al tuo dovere (l’assassino della fantasia) che può essere anche il tuo “capo” (oltre che un ulteriore riferimento all’hashish)

    “ma se ti tagliassero a pezzetti…” la forza e l’opposizione di quel “ma” nell’ultima strofa afferma che non è tutto perduto e che l’anelito alla fantasia è parte stessa della natura umana, assecondata dalle forze della Natura per la quale le leggi degli uomini poco possono e quel poco lo possono invano

    Non ho trovato nessun’altra interpretazione simile nel web, eppure a me sembra chiara ed evidente! Devo smettere di bere caffè? Mi sono iscritto apposta a questo forum (il primo della mia vita) proprio perchè volevo condividere questa mia interpretazione ed ascoltarne le critiche :(mng):
     
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40 replies since 25/6/2008, 13:14   57123 views
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