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Maria nella bottega del falegname

Da: "La Buona Novella"

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  1. ¤Uriel¤
     
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    Questa canzone, è la prima della seconda parte dell' album, con questa si passa dalla descrizione dell' infanzia di Maria alla morte di Gesù.
    Descrive il dialogo tra Maria e un falegname, non è necessariamente Giuseppe, e finisce in modo davvero drammatico quando il falegname svela a Maria che una della croci che sta costruendo servirà proprio per crocifiggere suo figlio.
    Come in molte delle canzoni di Fabrizio, c'è una condanna alla guerra (Costruisci le stampelle per chi in guerra andò? /Dalla Nubia sulle mani a casa ritornò?" ).
    Nella strofa successiva, invece, ritorna il pensiero di Faber che vede Gesù come un grande uomo, animato da amore profondo.
    Infatti quando descrive i "condannati" a cui sono risevate le croci li descrive cosi':
    "I due ladroni": due [croci] per chi disertò per rubare
    "Gesù": la più grande per chi guerra insegnò a disertare
    Infine il falegname svela l'identita dei tra "condannati" Tito, Dimaco e il figlio di Maria Gesù.
    Finisce con una frese molto significativa che descrive la divisione tra chi condanna e chi ama Gesù ("qualche gruppo di dolore muove il passo inquieto / altri aspettandi far bere a quelle seti aceto").

    Testo:
    SPOILER (click to view)
    Maria:
    "Falegname col martello
    perché fai den den?
    Con la pialla su quel legno
    perché fai fren fren?
    Costruisci le stampelle
    per chi in guerra andò?
    Dalla Nubia sulle mani
    a casa ritornò?"

    Il falegname:
    "Mio martello non colpisce,
    pialla mia non taglia
    per foggiare gambe nuove
    a chi le offrì in battaglia,
    ma tre croci, due per chi
    disertò per rubare,
    la più grande per chi guerra
    insegnò a disertare".

    La gente:
    "Alle tempie addormentate
    di questa città
    pulsa il cuore di un martello,
    quando smetterà?
    Falegname, su quel legno,
    quanti corpi ormai,
    quanto ancora con la pialla
    lo assottiglierai?"

    Maria:
    "Alle piaghe, alle ferite
    che sul legno fai,
    falegname su quei tagli
    manca il sangue, ormai,
    perché spieghino da soli,
    con le loro voci,
    quali volti sbiancheranno
    sopra le tue croci".

    Il falegname:
    "Questi ceppi che han portato
    perché il mio sudore
    li trasformi nell'immagine
    di tre dolori,
    vedran lacrime di Dimaco
    e di Tito al ciglio
    il più grande che tu guardi
    abbraccerà tuo figlio".

    La gente:
    "Dalla strada alla montagna
    sale il tuo den den
    ogni valle di Giordania
    impara il tuo fren fren;
    qualche gruppo di dolore
    muove il passo inquieto,
    altri aspettan di far bere
    a quelle seti aceto".



     
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  2. adriano1991
     
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    Di questa canzone amo molto il coro fatto dai New Trolls nella parte della gente..
     
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  3. ¤Uriel¤
     
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    Anche la musica ripetitiva che simbloeggia il battere del martello... ^_^
     
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  4. Dark Captain
     
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    Si, io me ne sono subito innamorato quando ho ri-ascoltato La Buona Novella un annetto fa, riscoprendola davvero! :D
     
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  5. ¤Uriel¤
     
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    Credo sia molto bello e da notare il riferimento a Gesù come "chi guerra
    insegnò a disertare"!

    Edited by ¤Uriel¤ - 6/10/2008, 22:20
     
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    La psicologa assonnata dei gay dalla nascita e piena di amici gay xD

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    In questo brano si capisce come Maria fondamentalmente sia ancora una ragazzina, nonostante gli anni e un figlio di 33 che sta per morire. E' ingenua, stupita. L'uso delle onomatopee rende ancora meglio questa situazione quasi irreale che si trova a vivere questa 'vecchia-bambina'.
    Mi piace molto, soprattutto quando dice "altri aspettan di far bere a quelle seti aceto" perchè mi ricordo che al liceo una volta avevo una versione da tradurre che parlava di come davano da bere ai colpevoli crocefissi
     
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  7. viadelcampo87
     
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    Mi piacerebbe sottolineare il pezzo del dialogo che dice
    CITAZIONE
    Dalla Nubia sulle mani
    a casa ritornò?"
    "Mio martello non colpisce,
    pialla mia non taglia
    per foggiare gambe nuove
    a chi le offrì in battaglia,
    ma tre croci, due per chi
    disertò per rubare,
    la più grande per chi guerra
    insegnò a disertare".

    Ci ho sempre visto un forte messaggio pacifista e di condanna ai signori della guerra che "si fregiano con cimiteri di croci sul petto".
    Mi spiego meglio: Maria chiede se sta fabbricando delle stampelle per i figli della guerra, per chi ritornò dalla guerra senza gambe.
    La risposta del falegname è perentoria: io, che lavoro per lo stato o per il potere, non costruisco stampelle per chi le ha perse combattendo, ma costruisco una croce per chi ha passato tutta la vita predcando l'amore per i fratrelli, "per chi guerra insegnò a disertare appunto".
    Non avevo mai notato, ma mi piace molto l'idea che Maria venga descritta ancora come ingenua e bambina, come se l'infanzia che le hanno levato lasciasse ancora il segno di una ferita aperta.
     
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  8. ¤Uriel¤
     
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    Brava, davvero brava! Complimenti!
     
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    bella riflessione.
     
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  10. solid snake 271
     
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    Non è una cosa che si può evincere chiaramente dal testo di Faber, però è un pensiero del tutto personale che mi piace fare su questa canzone :).
    Penso che il falegname possa essere tranquillamente identificato con Gesù, che di falegname era figlio e quindi lo era lui stesso.. Gesù che fabbricò da sè la sua croce, la sua morte.

    Chiariamoci, non penso De Andrè intendesse questo, è solo una curiosa chiave di lettura possibile che ho notato :D. Del resto nelle opere d'arte ognuno vede un po' quello che può, ognuno vede un po' se stesso.
     
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  11. asmahara
     
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    originale l'idea,teatrale l'immagine... ;) chissà perchè piace molto anche a me...:) comunque,penso che il dialogo tra maria e il falegname sia bellissimo perchè ancora una volta umano... conosciamo la maria pura, la maria che dice amen,conosciamo la maria che piange sotto la croce... ma maria come ha preso la notizia della condanna a morte del figlio? che gliel'ha detto? ecco,faber va a scandagliare proprio questo, va nel quotidiano e riporta una maria ancora una volta inedita... maria che parla con il fabbricante di morte di suo figlio... maria che da lui apprende quello che succederà,che vede la condanna a morte del figlio prender forma sotto i suoi occhi...

    Edited by asmahara - 20/8/2009, 23:36
     
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  12. big_boss91
     
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    io nn so ma ho l'impressione che il falegname sia giuseppe
     
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    Non credo proprio. Morì probabilmente prima che Gesù inizio ad aver vita pubblica, quindi a predicare. Quindi intuisci male. Che ne dici di presentarti nella sezione "Presentazioni"?
    E' nostra abitudine e ci farebbe molto piacere.
     
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  14. ¤Uriel¤
     
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    Potrebbe anche essere Giuseppe, ma non vedo il motivo per cui dovrebbe esserlo.
    Ricordiamo che Giuseppe quando prende in sposa Maria ha già una novantina d'anni... Aggiungendo i 33 anni di Gesù è un pò difficile che sia ancora vivo. Questo però se ci atteniamo rigorosamente ai scritti, che non è il modo più giusto di affrontare una canzone di Fabrizio... :)

    Vediamo, big_boss91 se fosse Giuseppe cosa cambia della canzone? ^_^
     
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    Uhmmm non parlo delle scritture riconosciute. E' in uno dei vangeli apocrifi che si parla della morte di Giuseppe.
     
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25 replies since 11/4/2008, 16:53   5566 views
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