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PaNkreAT0s.
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E' una delle canzoni più belle di de andrè... anche se siamo tutti daccordo nel fare una cosa... nessuno alza un dito per farla veramente.... SPOILER (click to view)Anche se il nostro maggio
ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare
vi ha fatto chinare il mento
se il fuoco ha risparmiato
le vostre Millecento
anche se voi vi credete assolti
siete lo stesso coinvolti.
E se vi siete detti
non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche studente
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco
provate pure a credervi assolti
siete lo stesso coinvolti.
Anche se avete chiuso
le vostre porte sul nostro muso
la notte che le "pantere"
ci mordevano il sedere
lasciandoci in buonafede
massacrare sui marciapiedi
anche se ora ve ne fregate,
voi quella notte voi c'eravate.
E se nei vostri quartieri
tutto è rimasto come ieri,
senza le barricate
senza feriti, senza granate,
se avete preso per buone
le "verità" della televisione
anche se allora vi siete assolti
siete lo stesso coinvolti.
E se credete ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora
la sicurezza, la disciplina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti,
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.
questa era quella originale:SPOILER (click to view)Anche se il nostro maggio
ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare
vi ha fatto guardare in terra
se avete deciso in fretta
che non era la vostra guerra
voi non avete fermato il tempo
gli avete fatto perdere tempo.
E se vi siete detti
non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche studente
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco
voi siete stato lo strumento
per farci perdere un sacco di tempo.
Se avete lasciato fare
ai professionisti dei manganelli
per liberarvi di noi canaglie
di noi teppisti di noi ribelli
lasciandoci in buonafede
sanguinare sui marciapiedi
anche se ora ve ne fregate,
voi quella notte voi c'eravate.
E se nei vostri quartieri
tutto è rimasto come ieri,
se sono rimasti a posto
perfino i sassi nei vostri viali
se avete preso per buone
le "verità" dei vostri giornali
non vi è rimasto nessun argomento
per farci ancora perdere tempo.
Lo conosciamo bene
il vostro finto progresso
il vostro comandamento
"Ama il consumo come te stesso"
e se voi lo avete osservato
fino ad assolvere chi ci ha sparato
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
voi non potete fermare il tempo
gli fate solo perdere tempo.
ho messo in evidenza le parti che cambiano
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¤Uriel¤.
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Questa canzone, è una canzone di protesta, che De Andrè scrive prendendo spunto da un canto dei giovani "del maggio francese".
De Andrè si schiera ( ovviamente ) con i "cuccioli del maggio", accusando la classe borghese, ma non solo, di non appoggiare la protesta, di lasciarsi ingannare della false verità dei mss-media.
E' evidente lo schieramento di Fabrizio, poiche spesso usa la parola "nostro", credo che questa canzone si allaccia alla perfezione con il suo spirito anarchico...
P.s.SPOILER (click to view)Qualche tuo commento?. -
PaNkreAT0s.
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è una delle canzoni più belle, sia del testo che degli accordi, faber sapeva bene cosa dire... e come dirlo! . -
¤Uriel¤.
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Nella canzone oltre alla condanna di chi ha paura di cambiare, di chi ha votato per la sicurezza per la disciplina, alla fine della canzone Fabrizio sembra avvertirli che lo loro protesta non è finita, ma che continuerà per sempre...
( forse fino a quando "La signora Liberta' e la signorina Anarchia verranno considerate dalla maggioranza come la migliore forma possibile di convivenza civile" ). -
¤Lincan¤.
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Si tratta di una canzone di protesta, liberamente tratta da un canto degli studenti parigini del maggio '68, quando si registrarono scioperi operai e manifestazioni studentesche contro il sistema capitalistico, accusato di produrre sfruttamento e ingiustizie sociali e di manipolare le coscienze con le verità dei mass-media.
Rievoca gli avvenimenti accaduti e, rivolgendosi a quelli che alla lotta non hanno partecipato, li accusa e ricorda loro che chiunque - anche chi, in quelle giornate, si è chiuso in casa per paura, menefreghismo o avversione - è ugualmente coinvolto negli avvenimenti. Il finale sostiene che la rivolta, lungi dall'essere esaurita, ci sarà ancora, ed ancora più forte, in futuro.
Esprimendo le motivazioni più profonde della protesta e della rivolta sessantottina, De André dichiara la propria adesione al movimento attraverso l'uso dell'aggettivo nostro e si schiera, come sempre del resto, contro i benpensanti che videro minacciato l'ordine stabilito.
Il ceto medio, opportunista e formalista, è rappresentato con grande efficacia attraverso pochi elementi: la millecento, la fiducia nella televisione, il desiderio di non compromettersi votando ancora la sicurezza, la disciplina.
Da segnalare qualche metafora. Lo stesso maggio (v. 1), oltre al suo ovvio livello denotativo, rinvia a una rinascita di forze intellettuali, volte al cambiamento e al miglioramento della società. Ci mordevano il sedere (v. 20), riferito alle auto della polizia, indica l'inseguimento.
Da segnalare l'anafora con lievi variazioni lessicali del canto d'accusa: anche se voi vi credete assolti / siete lo stesso coinvolti (vv. 7-8), provate pure a credervi assolti... (v. 15), anche se allora vi siete assolti... (v. 31), per quanto voi vi crediate assolti (v. 41).
METRO. Quattro strofe di otto versi, più una strofa finale di dieci. I versi sono di differente lunghezza: dal settenario (ad es. vv. 1 e 8) all'endecasillabo (ad es. vv. 2 e 30), dal quinario doppio (ad es. vv. 12 e 28) all'ottonario (ad es. vv. 19 e 38) al novenario (ad es. vv. 22 e 35). Le rime, poste con maggiore regolarità nella seconda parte, sono baciate: maggio/coraggio, assolti/coinvolti, gioco/poco, ecc., o alternate: mento/millecento, niente/studente, ora/ancora. Manca la rima ai vv. 3-5 e 9-11; vi è invece rima imperfetta ai vv. 21-22 e assonanza tonica ai vv. 34-36.
Fonte: http://www.giuseppecirigliano.it.