Fabrizio De André Forum [ Andrè - Analisi Testi - Spiegazione - Anarchia - Testi - Accordi - Canzoni - Musica - Cantautori]

Laudate hominem

Da: "La Buona Novella"

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  1. ¤Uriel¤
     
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    E per finire la canzone che è un po il riassunto della "storia del cristianesimo"( che non si offendano i cattolici ).
    Gli umili, gli straccioni, accusano chi dapprima uccide un innocente in nome di dio, e per questo si assolve, poi abbraccia la fede che vede come dio l'uomo che ha ucciso, e nel nome di questo "nuovo Dio" uccise altre persone!
    La terza strofa è un altra "accusa" alla religione ( e in senso generale a tutte le religioni ), che giustificano "il male commesso nel nome di un dio".
    E perfinire una bellissima frase: "perché non s'imita imita un dio, un dio va temuto e lodato..."

    SPOILER (click to view)
    La mia spiegazione è abbastanza grossolana ( non ho molta ispirazione stasera.. :( )


    Testo:
    SPOILER (click to view)
    Laudate Hominem (1970)


    Laudate dominum
    Laudate dominum

    Gli umili, gli straccioni:
    "Il potere che cercava
    il nostro umore
    mentre uccideva
    nel nome d'un dio,
    nel nome d'un dio
    uccideva un uomo:
    nel nome di quel dio
    si assolse.

    Poi, poi chiamò dio
    poi chiamo dio
    poi chiamò dio quell'uomo
    e nel suo nome
    nuovo nome
    altri uomini,
    altri, altri uomini
    uccise ".

    Non voglio pensarti figlio di Dio
    ma figlio dell'uomo, fratello anche mio.

    Laudate dominum
    Laudate dominum

    Ancora una volta
    abbracciamo
    la fede
    che insegna ad avere
    ad avere il diritto
    al perdono, perdono
    sul male commesso
    nel nome d'un dio
    che il male non volle, il male non volle,
    finché
    restò uomo
    uomo.

    Non posso pensarti figlio di Dio
    ma figlio dell'uomo, fratello anche mio.

    Qualcuno
    qualcuno
    tentò di imitarlo
    se non ci riuscì
    fu scusato
    anche lui
    perdonato
    perché non s'imita
    imita un dio,
    un dio va temuto e lodato
    lodato...

    Laudate hominem
    No, non devo pensarti figlio di Dio
    ma figlio dell'uomo, fratello anche mio.
    Ma figlio dell'uomo, fratello anche mio.
    Laudate hominem.
     
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  2. ¤Lincan¤
     
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    Come Laudate Dominum aveva aperto l'album, il coro di Laudate hominem lo chiude.
    Su una musica che ben rende l'idea di una grande preghiera laica, il coro degli umili e degli straccioni giudica il potere colpevole di aver ucciso un innocente nel nome di Dio e di essersi assolto nel nome dello stesso Dio. Poi chiamò Dio quell'uomo e nel suo nuovo nome altri uomini uccise. Le tre strofe sono scandite da un'espressione quasi identica che ritorna tre volte cambiando soltanto il verbo voglio con posso e infine con devo: "Non voglio pensarti figlio di Dio ma figlio dell'uomo, fratello anche mio".
    [Matteo Borsani - Luca Maciacchini, Anima salva, p. 69]
     
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  3. ¤Uriel¤
     
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    Io credo che gli i titoli siano significativi, non trovate?
    Il primo "Lodate il Signore", l'ultimo " Lodate gli uomini" ( credo siano queste le traduzioni il latino non lo conosco :D )
     
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  4. ¤Lincan¤
     
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    mah a me questo album non piace tanto.... <_<
     
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  5. ¤Uriel¤
     
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    Ua!!!
    Io lo adoro!!!!!! :wub: :wub: :wub:

    SPOILER (click to view)
    Credo lo abbiate già capito :P
     
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  6. l.cupe
     
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    CITAZIONE
    Io credo che gli i titoli siano significativi, non trovate?
    Il primo "Lodate il Signore", l'ultimo " Lodate gli uomini" ( credo siano queste le traduzioni il latino non lo conosco :D )

    In realtà rimarca la contrapposizione tra "Dominum" (Cioè in latino Signore, e quindi Dio) e "Hominem" (Uomo, al singolare).
    E'lo stesso quando dice "non posso pensarti figlio di dio / ma figlio dell'uomo, fratello anche mio"
     
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  7. ¤Uriel¤
     
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    Ahhh giusto! Anche perchè credo che i titoli significhino "Lodate il Signore (Dio)", e l'altro "Lodate L' UOMO".
    Che ne dici?
     
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  8. l.cupe
     
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    Proprio così
     
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    La psicologa assonnata dei gay dalla nascita e piena di amici gay xD

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    Secondo me il coro di questo brano è a dir poco emozionante.
    Mi fa venire i brividi ogni volta che la sento.
    A dir poco eccezionale, si parte da Laudate Dominum per raggiungere in una climax ascendente, la 'catarsi' di Laudate Hominem..."figlio dell'uomo, fratello anche mio"...
     
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  10. viadelcampo87
     
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    Sinceramente non sono d'accordo con chi definisce questa canzone il riassuntino della storia della religione cattolica.
    Pensiamoci bene: questo album rappresenta l'allegoria delle istanze buone del '68, e come tale l'ultima canzone, quella di chiusura deve toccare il punto più alto.
    La buona novella non rappresenta infatti una sterile, quanto inutile, critica al cristianesimo, ma per me è semplicemente l'album più anarchico che Faber abbia scritto.
    Lo stesso Testamento di Tito altro non è che una critica anarchica a tutte le leggi precostituite, siano essi comandamenti divini o leggi statali.
    Comunque l'allegoria è evidente: Dio=Potere e Gesù-Uomo=Studenti sessantottini.
    In quest'ottica dire
    SPOILER (click to view)
    l potere che cercava
    il nostro umore
    mentre uccideva
    nel nome d'un dio,
    nel nome d'un dio
    uccideva un uomo:
    nel nome di quel dio
    si assolse.

    Poi, poi chiamò dio
    poi chiamo dio
    poi chiamò dio quell'uomo
    e nel suo nome
    nuovo nome
    altri uomini,
    altri, altri uomini
    uccise

    vuol dire che il potere combatte i sessantottini, facendo credere di avere ragione (ricordate il verso se avete preso per buone le verità della televisione ne La canzone del Maggio). Poi quando l'uomo che combatte il potere vince, esso stesso viene inglobbato nella morsa del potere che imperterrito continua a mietere le sue vittime.
    Questa è la storia delle rivoluzioni dall'invenzione della ruota fino ai giorni nostri.
    De André sapendolo bene si preoccupa di ammonirci dicendoci:
    No, non voglio/posso/devo pensarti figlio di Dio
    ma figlio dell'uomo, fratello anche mio.

    Secondo me vuol dire: considera chi si è ribellato al potere come tale, segui lui. Non farti abbindolare dal potere che l'ha fagocitato, facendoti credere che i tempi sono cambiati e che giustizia è fatta.
    Come la direbbe Orwell in Animal Farm, non credere che il maiale sia rimasto maiale,se cammina su due zampe.
    Mi vengono i brividi se penso che, come in tante altre occasioni, Faber si è ritrovato ad essre profetico: purtroppo adesso abbiamo chiamato Dio i sessantottini, crediamo che il sessantotto abbia cambiato in meglio le cose. In parte è vero, ma il potere ha semplicemente cambiato sembianza.
    Scusate, non vorrei ci fossero errori di battitura, ma è tardi e vorrei andare a letto. Spero si capisca comunque il significato di quello che ho scritto.
    Un bacio a tutti, good night
     
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  11. l.cupe
     
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    CITAZIONE
    Come la direbbe Orwell in Animal Farm, non credere che il maiale sia rimasto maiale,se cammina su due zampe.

    Paragone azzeccatissimo!
     
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  12. mm74
     
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    Chi è che ha detto che non gli piace questo album?
    L'opinione è da rispettare sicuramente... ma personalmente se non mi fosse piaciuto questo album (cioè la buona novella) a suo tempo quando lo ascoltai per la prima volta credo che ora, a ragion veduta, potrei benissimo dire di non aver capito molto di De André.

    Ma cos'è che non ti piace, credo, Lincan?
     
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  13.  
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    Spero di rileggerti presto. Hai portato luce su parole ancora adombrate, che si cercava d'illuminare con cerini.
     
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  14. solid snake 271
     
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    CITAZIONE (viadelcampo87 @ 19/3/2009, 23:57)
    Sinceramente non sono d'accordo con chi definisce questa canzone il riassuntino della storia della religione cattolica.
    Pensiamoci bene: questo album rappresenta l'allegoria delle istanze buone del '68, e come tale l'ultima canzone, quella di chiusura deve toccare il punto più alto.
    La buona novella non rappresenta infatti una sterile, quanto inutile, critica al cristianesimo, ma per me è semplicemente l'album più anarchico che Faber abbia scritto.
    Lo stesso Testamento di Tito altro non è che una critica anarchica a tutte le leggi precostituite, siano essi comandamenti divini o leggi statali.
    Comunque l'allegoria è evidente: Dio=Potere e Gesù-Uomo=Studenti sessantottini.
    In quest'ottica dire
    SPOILER (click to view)
    l potere che cercava
    il nostro umore
    mentre uccideva
    nel nome d'un dio,
    nel nome d'un dio
    uccideva un uomo:
    nel nome di quel dio
    si assolse.

    Poi, poi chiamò dio
    poi chiamo dio
    poi chiamò dio quell'uomo
    e nel suo nome
    nuovo nome
    altri uomini,
    altri, altri uomini
    uccise

    vuol dire che il potere combatte i sessantottini, facendo credere di avere ragione (ricordate il verso se avete preso per buone le verità della televisione ne La canzone del Maggio). Poi quando l'uomo che combatte il potere vince, esso stesso viene inglobbato nella morsa del potere che imperterrito continua a mietere le sue vittime.
    Questa è la storia delle rivoluzioni dall'invenzione della ruota fino ai giorni nostri.
    De André sapendolo bene si preoccupa di ammonirci dicendoci:
    No, non voglio/posso/devo pensarti figlio di Dio
    ma figlio dell'uomo, fratello anche mio.

    Secondo me vuol dire: considera chi si è ribellato al potere come tale, segui lui. Non farti abbindolare dal potere che l'ha fagocitato, facendoti credere che i tempi sono cambiati e che giustizia è fatta.
    Come la direbbe Orwell in Animal Farm, non credere che il maiale sia rimasto maiale,se cammina su due zampe.
    Mi vengono i brividi se penso che, come in tante altre occasioni, Faber si è ritrovato ad essre profetico: purtroppo adesso abbiamo chiamato Dio i sessantottini, crediamo che il sessantotto abbia cambiato in meglio le cose. In parte è vero, ma il potere ha semplicemente cambiato sembianza.
    Scusate, non vorrei ci fossero errori di battitura, ma è tardi e vorrei andare a letto. Spero si capisca comunque il significato di quello che ho scritto.
    Un bacio a tutti, good night

    Mah, io penso che l'intento di Faber non fosse questo. Sicuramente l'album può essere scaturito anche da riflessioni di questo tipo e mi trovi d'accordo sull'importanza del tema "Potere" in quest'album, sicuramente cardinale.
    Ma non penso che De Andrè ci abbia voluto dire proprio questo, che sia tutta un'allegoria. È semplicemente la storia di un uomo, della figura del più grande filosofo dell'amore che sia mai esistito. E semplicemente "non voglio pensarti figlio di Dio ma figlio dell'uomo" significa che un Gesù=Dio non serve a nessuno. L'allegoria Dio potere e tutto il resto non ha alcuna ragione di esistere XD non ci sono elementi che sostengano questa tesi. Perchè? Perchè il potere gia C'È, in forma per nulla allegorica. C'è nel potere che è della Chiesa. C'è nel suo ostacolare Gesù, nel suo ostacolare l'amore.
    L'esigenza di andare a costruire un significato allegorico del genere... semplicemente non la vedo :D.
    Quest'album non è rivoluzionario per allegoria, ma perchè racconta la storia di un uomo come noi e di come sia riuscito a rivoluzionare il mondo. Non con ferro e fuoco, ma con la testa, prima di tutto. Un esempio mirabile. E chiaramente artisticamente stupendo, quanto può essere stupenda la storia di un uomo contro ciò che è altro da se e lo contrasta.
     
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  15. Dark Captain
     
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    Mioddio ma quant'è bello sto disco!!!

    Boh, per quanto riguarda la Chiesa mi par proprio il contrario: oggettivamente non ha potere, io me la prenderei con altri stati, ma non con il vaticano, che è l'unico che insegna una dottrina che comunque parla di amore eterno, al contrario di chi parla di potere eterno, come molti stati potenti d'oggi. Il dente avvelenato ad un certo punto mi fa anche stancare le palle, sinceramente, perché va bene tutto, ma ora siamo arrivati a raggiungere un livello patetico: dovunque si vedano le critiche alla Chiesa sembrano quelle fatte da dei bambini capricciosi che non hanno ricevuto il dolcetto dalla mamma. Ragazzi, se volete portare argomenti portatene di quelli solidi, non le solite minchiate che non reggono una sega. Inoltre, in quanto religione, come abbiamo noi il diritto di volerla manomettere? Cioé, non mi pare che nessuno rompa il cazzo agli Zen, o ai Taoisti, o agli Indù o chicchessia, ma allora perché prendercela con noi stessi? Mi pare scemo alquanto: è un serpente che finisce per mangiarsi la coda. Soprattutto è assurdo che taluni sarebbero pronti a leccare le palle della Chiesa se questa facesse quello che loro vogliono... insomma, il trionfo dell'ipocrisia. E almeno da questo lato la Chiesa (devo dire, forse uno dei pochi punti a favore) si guarda dall'accontentare st'imbecilli pseudo-nuovi-bigotti. Anche perché chi guida tutte ste cose sono spesso persone ignoranti della dottrina, e come puoi andare contro qualcuno se nemmeno lo conosci? Mi par in primo luogo stupido e malfatto, oltre che irrispettoso per quelle che comunque sono le nostre radici: e di lì non si scappa.
    Quindi direi che è ora di darsi una calmata. Non possiamo dimenticarci da dove veniamo, quali sono le nostre radici: è quello che abbiamo tentato di fare dai '60 via e infatti l'effetto ora lo vediamo.
    In queste cose il confine è pur sempre molto labile, probabilmente scritta con spirito un po' 68ino, De André se ben ricordo rivisitò anche un po' il significato di tutto questo, tant'è che come è noto era una persona fortemente legata alle sue radici, e come avrebbe potuto rinnegare il tutto? Impossibile, specialmente con un canto di questo tipo.
    Per cui anch'io ci vedo più che un'allegoria sul potere, che comunque trapela da tutti i pezzi dell'autore, ssuo malgrado, un'allegoria del tempo in cui lo scrisse dove c'era bisogno di umanità piuttosto che il chiodo fisso della Chiesa, che allora sì che era arrogante (come disse Guccini in Piccola Città).
     
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17 replies since 7/5/2008, 19:43   7140 views
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