Fabrizio De André Forum [ Andrè - Analisi Testi - Spiegazione - Anarchia - Testi - Accordi - Canzoni - Musica - Cantautori]

Geordie

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  1. ¤Uriel¤
     
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    La canzone di Fabrizio De André prende spunto da un' antica ballata britannica del XVI secolo.
    La trama è più o meno la stessa, un giovane di nome Geordie viene condannato all' impiccagione, con il mero privilegio di essere impiccato con una corda doro, per aver rubato alcuni cervi dalla riserva imperiale.
    La giovane sposa/fidanzata di Geordie andrà a supplicare il re ( o il giudice in alcune versioni ) affinche risparmiasse la vita del suo amato.
    In alcune versione la storia ha un lieto fine, ma De André nella canzone lascia intendere che "Né il cuore degli inglesi né lo scettro del re Geordie potran salvare" [...] "Così lo impiccheranno con una corda d'oro"

    Si dice che questa "storiella" abbia un fondamento di realtà ( Nedi in fondo al post )

    Tralasciando la storia del '500 analizziamo la canzone di De André:

    Testo:
    SPOILER (click to view)

    Geordie Nuvole Barocche (1969)

    Uomo:
    Mentre attraversavo London Bridge
    un giorno senza sole
    vidi una donna pianger d'amore,
    piangeva per il suo Geordie.

    Donna
    Impiccheranno Geordie con una corda d'oro,
    è un privilegio raro.
    Rubò sei cervi nel parco del re
    vendendoli per denaro.

    Uomo
    Sellate il suo cavallo dalla bianca criniera
    sellatele il suo pony
    cavalcherà fino a Londra stasera
    ad implorare per Geordie

    Donna
    Geordie non rubò mai neppure per me
    un frutto o un fiore raro.
    Rubò sei cervi nel parco del re
    vendendoli per denaro.

    Insieme
    Salvate le sue labbra, salvate il suo sorriso,
    non ha vent'anni ancora
    cadrà l'inverno anche sopra il suo viso,

    Uomo
    potrete impiccarlo allora

    Né il cuore degli inglesi né lo scettro del re
    Geordie potran salvare,
    anche se piangeran con te
    la legge non può cambiare.

    Insieme
    Così lo impiccheranno con una corda d'oro,
    è un privilegio raro.
    Rubò sei cervi nel parco del re

    Uomo
    vendendoli per denaro.



    Dopo averci spiegato che Georide verrà impiccato per aver rubato sei cervi dal parco del re, la giovane donna ricorda che Geordie non rubò mai, neppure se a chiederlo era lei stessa. Questo potrebbe significare che quando Georide ruba "per denaro" lo fa perchè costretto. Ormai quando si ha fame non si rubano più le mele...
    Ma la punizione che Georide dovrà scontare è quella della pena di morte. "quanto giusta pensate che sia una sentenza che decreta morte?"
    Infine la strofa che più mi piace per il suo significato:

    Né il cuore degli inglesi né lo scettro del re
    Geordie potran salvare,
    anche se piangeran con te
    la legge non può cambiare.


    Non riesco a spiegare questa strofa meglio di com'è scritta.
    Le leggi sono leggi, e vanno accettate da tutti anche se condivise da uno. Infatti nella strofa seguente, che è anche l'ultima, c'è la rassegnazione di tutti infatti cantano insieme "Così lo impiccheranno con una corda d'oro"

    George Gordon
    SPOILER (click to view)
    Il racconto di "Geordie" potrebbe essere un fatto storicamente avvenuto.
    Potrebbe infatti trattarsi della vicenda di George Gordon (da qui, forse, il nome Geordie), quarto o sesto conte di Huntly, che, ribellatosi contro il Re di Scozia Giacomo VI nel 1589, fu imprigionato e condannato a morte come traditore, ma in seguito liberato per intercessione della sua famiglia.

    Dalla ballata appare che i Gordon erano pronti a liberare il loro congiunto con la forza, ma è più probabile che Giacomo VI avesse voluto evitare, con il suo gesto di
    clemenza, l'inimicizia di una potentissima famiglia che era stata storicamente sempre dalla parte della Corona di Sant'Andrea.

    Certo è che Geordie doveva godere di grande popolarità, se la somma (veramente enorme) imposta alla moglie per il suo rilascio fu raccolta senz'alcuna difficoltà.

    Fonte [ Per saperne di più ]
     
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    ...per la stessa ragione del viaggio, viaggiare...

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    penso sia un capolavoro, come anche le altre canzoni.
    Faber credo volesse sottolineare che per la fame si è pronti a tutto anche affrontare la morte come appunto Geordie fa, rubando 6 cervi dalla corte imperiale per vederli e ricavarne una somma di denaro.
    Non ho tanto capito la sentenza cioè perchè imppiccarlo con una corda d'oro? si vuole evindenziare la grande impresa con una morte diciamo "di lusso"?
     
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  3. ¤Uriel¤
     
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    Mha, rubare sei cervi del parco del re non mi sembra una grande impresa...
    Non so quale significato possa avere, se proprio ne devo esprimere uno, il primo che mi passa per la testa... mmm... vediamo...

    Siccome la punizione per chi ruba i cervi, che in realtà sono una risorsa comune, è sproporzionata al reato il re vuole quasi donare una morte "orgogliosa a Georie" impiccandolo con una corda d'oro.
    Oppure potrebbe essere una semplice "punizione esemplare".

    magari qualcun altro ti darà informazioni migliori ;)
     
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  4. ¤Lincan¤
     
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    forse forse posso svelarvi l'arcano con un pò di storia.....

    BRACCONIERI, FORESTE, OPPOSIZIONE

    Nel poemetto "Piers Plowman" ("Pietro l'Aratore") di William Langland, scritto in medio inglese nel XIV secolo, vi è un famoso passo in cui un contadino si domanda come mai tutti i nomi di animali vivi siano inglesi, mentre quando vengono cucinati diventano francesi. Così l'inglese "pig", cucinato, diventa "pork"; il "calf" (vitello) diventa "veal" (francese antico "vel", moderno "veau"); il "deer" (cervo) diventa "cerf" (non più in uso nell'inglese moderno); e così via.

    La risposta è semplicissima: l'allevamento e la caccia servivano alle tavole dei re e dei ricchi; i quali re e ricchi, nell'Inghilterra di allora, parlavano francese. Per tre secoli, dalla conquista normanna di Guglielmo con la battaglia di Hastings fino al 1362, data meno nota ma che segna il ristabilimento ufficiale della lingua inglese (nel frattempo modificatasi enormemente in seguito all'influsso francese) come lingua di corte ed amministrativa, il francese è la lingua delle classi dominanti, mentre il disprezzato inglese è la lingua del popolo, delle classi più umili, dello "strato basso".

    Quelli, insomma, che gli animali li devono allevare per farli mangiare agli altri. E di quelli che non possono più andare a cacciare liberamente nelle foreste, per sfamarsi e sfamare le loro famiglie, perché nel frattempo una classe dominante ha importato la "nobile arte" della caccia come "sport" di élite, chiudendo le foreste ai poveracci e organizzando il proprio divertimento (che è anche forma di addestramento militare) con battitori, cani, cavalli e servi.

    Nasce così la "caccia di frodo", il bracconaggio; una cosa che nell'Inghilterra anglosassone prenormanna non esisteva assolutamente. E viene, da subito, sottoposta a leggi severissime. Le foreste, mezzo di sostentamento delle classi popolari non soltanto con la caccia, diventano luoghi di esclusiva proprietà del re e delle classi aristocratiche.
    Ancora in epoca elisabettiana, la maggior parte del territorio inglese è ricoperta da fitte boscaglie; logico, quindi, che in quella che, con tutti le cautele del caso, può essere definita "coscienza popolare", le foreste diventino un luogo di opposizione. E di durissima opposizione.

    Non è un caso che, sin dal XIV secolo, si parli di "guerra al bracconaggio". E non è un caso che nasca, forse su basi reali, la leggenda di Robin Hood (che nelle molte ballate tradizionali che lo riguardano, spesso viene definito con l'appellativo di "free hunter"). Le leggi che riguardavano l'esercizio della caccia divengono via via sempre più draconiane: vengono istituiti i guardiacaccia armati al servizio del re o del signore locale, ai quali viene data la facoltà di poter abbattere sul posto chi viene sorpreso a cacciare di frodo. Chi si recava a cacciare in una foresta per mangiare qualcosa rischiava quindi la vita.
    Si organizzano bande di cacciatori abusivi i quali, a volte, riescono a sopraffare i guardiacaccia e ad ucciderli nei modi più atroci (anche, naturalmente, per vendicarsi di trattamenti del tutto analoghi da parte dei guardiacaccia).

    Nasce così, nella foresta, come luogo di opposizione, la figura dell'"outlaw". Con un termine popolare antico, inglesizzato sì, ma di antica derivazione danese ("udlav"). E i signori si trovano a malpartito, ad esprimere tale termine in francese. Rimane in inglese. Gli outlaws parlano soltano la lingua bassa e hanno nomi da bovari, da porcari, da servi.

    In un manoscritto del 1450 circa viene tramandata una ballata che è tra le più antiche testimonianze scritte della guerra al bracconaggio. Riporta, sia per argomento che per linguaggio (un inglese medio arcaicissimo e di difficilissima comprensione), avvenimenti anteriori almeno di un secolo e mezzo alla sua trascrizione in manoscritto.
    Vi compare un "Robyn", ma non è Robin Hood; è un giovane che si reca a cacciare di frodo, con arco e frecce, nella foresta in compagnia dell'amico, o servitore, Gandeleyn. Nomi anglosassoni ("Robyn", come viene dichiarato espressamente nel testo della ballata, è il diminutivo di "Robert"). Avvistano un branco di cervi e Robyn ne stende uno, finendo però immediatamente abbattuto da un guardiacaccia, tale Wrennock of Donne.
    Anche Wrennock è un nome anglosassone; il che fa vedere bene che molta gente del popolo si poneva al servizio del potere, sempre per mangiare, e sempre rischiando la pelle. Niente di nuovo sotto il sole. Tra i poveri c'è chi si mette contro la legge del potente, e chi si mette al servizio di essa. Il bandito e il carabiniere.

    Wrennock of Donne finisce poi a sua volta abbattuto da Gandeleyn, che vendica così l'amico schernendo il cadavere del guardiaccia. È una ballata assolutamente terribile e lugubre, che non ha assolutamente niente dell'atmosfera "romantica" che poi è stata attribuita ad alcuni di questi componimenti (ma anche nelle ballate di Robin Hood ritenute più "giocose" fanno capolino episodi che del giocoso non hanno niente, testimoniando così della loro vera ed antica origine). Nel ritornello, che nel testo originale suona: "Robyn lyth in grene wode bowndyn" (in inglese moderno: "Robin lies bound in the green wood"), si intravede forse il costume di legare il cadavere del bracconiere abbattuto ad un albero, in modo che le bestie potessero divorarselo.

    Forse qualcuno avrà immaginato che sto scrivendo tutto questo qui dentro a causa di un altro bracconiere, più noto agli amatori di De André. È, anch'egli, un bracconiere inglese; si chiama Geordie e le sue vicende sono note. De André traduce (molto bene) da una ballata da "broadside" (foglio volante) settecentesca, ballata nella quale vicende più antiche della guerra al bracconaggio si incrociano con un'altra guerra, quella sullo "Scottish Border" che vide protagonisti i clan giacobiti e le truppe inglesi tra il XVI e il XVII secolo (e che diede ovviamente origine a tutta un'altra tradizione di "outlaws", ed alle relative ballate).
    La "Geordie" originale racconta una vicenda completamente diversa (e con un happy end); su di essa si dev'essere innestata quest'ultima testimonianza della guerra al bracconaggio, una sua eco assai tarda, dato che nell'Inghilterra del XVIII secolo le leggi sulla caccia di frodo erano state attenuate, e non di poco. Ma qualcosa doveva essere rimasta nella coscienza dei fruitori di tali canzoni popolari.

    La "Geordie" settecentesca, secondo quanto scrive Francis James Child, veniva venduta agli angoli delle vie di Londra per un penny. La triste vicenda del giovane bracconiere che viene condannato all'impiccagione con la "golden chain" (un'assurdità: nessuno veniva mai impiccato ad una catena, né d'oro né d'altro metallo meno nobile) con la giovane sposa (già madre di un paio di "pretty babies" ed incinta del terzo) che si reca ad implorare a corte per la sua vita, sembra che abbia avuto un successo clamoroso: "The broadside was sold out in three days and had to be continuously reprinted", scrive il Child.

    Nella ballata si vedono tutte le stratificazioni dei secoli, nelle quali però la memoria di quel che era stata davvero la guerra al bracconaggio "lingers on". Il bracconiere (che ruba non sei, ma addirittura sedici "King's royal deer") non viene più abbattuto sul posto, ma viene trascinato in galera e davanti a un tribunale, dove l'inflessibile giudice lo condanna al capestro nonostante le suppliche della fanciulla innamorata. Il Geordie settecentesco, però, non va più a caccia per mangiare direttamente la preda, ma per venderla al mercato di un paesino ("Bohenny" del testo originale è forse il paese di Bohenie, nella contea di Pitlochry); qui De André si dev'essere trovato un po' a malpartito nella traduzione, con quel "vendendoli per denaro" un po' buttato là.
    Sfogliando i codici settecenteschi inglesi sul bracconaggio, ci si accorge che un bracconiere poteva allora, al massimo, essere condannato a qualche mese di galera o a qualche frustata; ma, sempre secondo il Child, gli acquirenti in massa della ballata non ci stettero sopra a ragionare.
    Poiché le "broadside ballads" trattavano usualmente di avvenimenti di cronaca (nera, e nei modi più splatter possibili; una vera e propria "Cronaca Vera" dell'epoca), più d'un londinese cominciò ad inveire contro chi condannava a morte un ragazzo per avere rubato dei cervi e, il 17 agosto 1748, si rischiò una mezza rissa quando un assembramento "pro-Geordie" venne sciolto con la forza vicino al Blackfriars Bridge (proprio quello dove fu ritrovato il cadavere del banchiere Calvi, insomma). Insomma, tutti ancora trovavano del tutto normale che un bracconiere potesse essere messo a morte; e questo la dice lunga su quel che dev'essere stata la guerra al bracconaggio.

    Insomma, ecco, dietro quella canzone di De André ci sono tutte queste cose. Così, almeno spero, per ascoltarla meglio e per non perdere la memoria che sta dietro ad ogni storia.

    [Riccardo Venturi. L'articolo, qui pubblicato per gentile concessione dell'autore, è apparso originariamente nella ML [email protected] in data 15 aprile 2007]

    Si ringrazia:
    http://www.giuseppecirigliano.it
     
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  5. ¤Uriel¤
     
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    Lincan, evita di fare copia/incolla da altri siti. Vogliamo una tua personale interpretazione ;)
     
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  6. ¤Lincan¤
     
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    beh era più che altro per farvi capire come la intendeva faber.....
    personalmente io evito di interpretarle.....le vedo proprio come vengono raccontate stile favoletta e mi piacciono così ^_^
     
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  7. Libera.Nos
     
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    volete sentire il più grande scempio?
    se nn volete nn guardate sto video


     
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  8. ¤Uriel¤
     
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    Per me è carina.
    Totalmente un altra canzone, senza significato, ma non è proprio pessima ( Almeno per me: P )
     
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    bellina la canzone.però non ho mai capito il significato,o almeno non c'ho mai ragionato molto
     
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  10. Libera.Nos
     
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    uriel pensavo amassi faber...xDxD

    prendere una così bella canzone farne un remix squallido xkè nn sei capace a scrivere un testo e propinarla a gente che la canta in discoteca e non capisce un cazzo xkè è troppo ubriaca x farla...va be essere ubriachi nn c' entra xDxD
     
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    Conosco moltissime persone che ascoltano della Dance senza essere ubriachi, e Geordie è tra le loro preferite. Non credo sia un Remix squallido, forse lo è il video. Tutto sommato ha fatto anche lui, il famigerato Gabry Ponte, un suo tributo a De André. Eddaie
     
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  12. ¤Uriel¤
     
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    La vedo semplicemente come un' altra canzone...
     
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  13. Rache plumps
     
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    Comunque questa canzone è bella sì, ma non è sua.
    Naturalmente quando un qualsiasi cantautore reintepreta un testo un po' lo fa suo necessariamente, ma questa canzone per me ha dei limiti, bella, ma dei limiti.

    Per me il meglio lo raggiunge quando reinterpreta Edgar Lee Masters
     
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  14. ¤Uriel¤
     
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    Di che limiti parli?
    Spiega un pò il tuo punto di vista, molto interessante! :)
     
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  15. alessandro125
     
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    A mio parere la corda d'oro non è un modo per "edulcorare" la pena di morte di Geordie, ma è semplicemente la punizione per chi ruba nel giardino del RE; quindi, per fare evincere come si stia punendo un furto all'interno del giardino del Sovrano, la corda usata è d'oro, a differenza delle normali corde utilizzate per punire reati fatti in ambiti diversi.
    Quindi, semmai, è un modo per onorare ancorpiù l'importanza del Re.
     
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15 replies since 25/1/2009, 14:17   10315 views
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