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Primo Levi e il canto di Ulisse

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  1. beenie
     
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    Penso che il libro "se questo è un uomo" di Primo Levi non abbia bisogno di tante presentazioni.L'ho letto ancora una volta in questi giorni,per celebrare a modo mio la giornata della memoria.Questa nuova lettura mi ha dato modo di riflettere meglio su un passo..Levi cerca di tradurre in francese il "Canto di Ulisse"di Dante per il suo compagno di prigionia Pikolo.Lo fa con l'urgenza di chi non sa se sarà ancora vivo dopo cinque minuti.Lo fa perché vuole che Pikolo capisca,perché è importante che lo faccia..perché due persone private della loro identità e diventate numeri possano tornare uomini,volare al di sopra della recinzione del lager,sentirsi di nuovo in grado di non avere come unici pensieri la fame e l'imminenza della morte.Così,inizia a tradurre.."Considerate la vostra semenza/fatti non foste per vivere come bruti/ma per seguire virtute e conoscenza".Queste poche righe da sole spiegano perché Levi considerasse così urgente che Pikolo le capisse..due uomini ridotti ad essere dei "nessuno"da altri uomini che hanno dimenticato di non essere stati creati per essere bruti,possono tornare ad essere dei "qualcuno"attraverso le parole del più famoso dei "Nessuno",vale a dire Odisseo,Ulisse..trovo che questo apparente paradosso sia cosi..grande,denso di significato.Spero che questa mia suggestione serva a qualcuno che magari da molto tempo non prende in mano "la divina commedia" o "se questo è uomo"..magari vi viene vohlia di rileggerli.Lascio con una domanda,se qualcuno ha voglia di rispondere..gli uomini del nostro secolo,che in linea teorica sono liberi di fare tutto,sono molto diversi dai "Nessuno"che erano divenuti Levi e Pikolo?O in questo mondo dove conta l'apparire siamo diventati gli "Uno,nessuno,centomila"di cui parlava Pirandello?
    Ma questa mia forse non è una domanda,ma un invito..un invito ad essere sempre voi stessi,a non vergognarvi delle vostre fragilità..a ricordare che "Fatti non foste per vivere come bruti/ma per inseguire virtute e conoscenza".
    (una precisazione..il testo originale di Dante recita "canoscenza"ma ho preferito riportare il termine in italiano corrente)xxx
     
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  2. tia.tnt
     
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    Ciao sono mattia...ascolta in questi giorni abbiamo trattato in classe il tema di se questo è un uomo in parallelo con il canto di ulisse della divina commedia!!! Mi hanno colpito le parole che hai scritto nel commento!!!! Siccome ho notato che sei una persona molto preparata vorrei chiederti se potresti farmi un riassunto o una mini spiegazione tramite commento del parallelismo di questi:il canto di ulisse e se questo è un uomo di primo levi!!!! t ringrazio anticipatamente!!! Salve!!!
     
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  3. beenie
     
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    Ciao..mi hanno informata della tua risposta al mio messaggio,perché purtroppo per divers motivi non frequento il forum tanto assiduamente,e il tempo libero che ho a disposizione è sempre veramente pochissimo..oltre al lavoro ho infatti una bimba di quattro anni che richiede la mia costante presenza..Nonostante questo,prometto che non appena avrò dieci minuti ti scriverò la spiegazione che mi chiedi;mi fa infatti un piacere immenso che un ragazzo che va a scuola abbia l'interesse ad approfondire determinati argomenti.Ti rimando a non appena mi sarà possibile;purtroppo però non sarà così presto quanto vorrei.xxx
     
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  4. beenie
     
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    Ti chiedo scusa,ma anche con tutta la buona volontà non riesco a fare per te il riassunto che mi ero promessa di fare;mi limito quindi a trascriverti brani tratti da un saggio-uno dei migliori sull'argomento-scritto da Francesco Lucrezi e pubblicato nel volume "Omero mediatico",AAVV,Bologna 2007.
    Quindi,per le riflessioni che leggerai e che scriverò fra virgolette,devi fare riferimento al sopracitato autore e non a me;di nuovo scusa,ma meglio di così non mi riesce di fare.
    "Uno dei primi aspettidell'imbestiamento prodotto dal campo di concentramento,descritto in Se questo è un uomo,fu proprio la privazione della parola,della possibilità di comunicare,di comprendersi.La forza della parola fu sempre l'arma principale di Levi,la stella polare che segnò tutta la sua esistenza;egli stesso confessò che se non avesse vissuto l'esperienza di Auschwitz,non avrebbe mai scritto nulla.[...]
    Un capitolo di Se questo è un uomo,intitolato Il canto di Ulisse,esprime con dirompente forza espressiva il dramma della parola negatae,insieme,il disperato eroismo dell'uomo che a tale negazione non si piega,ma cerca,nonostante tutto,di resistere.[...]
    Levi,nell'insperata ora d'aria,avverte l'irresistibile impulso di sfruttare questa possibilità per recuperare qualche sprazzo della perduta umanità,provando ancora a considerare se stesso e il suo compagno degli uomini;quindi,comandato da un inderogabile impulso morale,lo vediamo sforzarsi di ricordare i versi del dantesco canto di Ulisse,e di tradurli in francese per Pikolo,cercando di renderne il senso oscuro e potente.[...]
    Proprio lo sforzo,eroico ed inutile,di recuperare dalle profondità della memoria i versi danteschi e di renderne il senso complesso in una lingua sconosciuta,apre a Primo Levi dei nuovi e sorprendenti orizzonti di senso[...]
    L'Ulisse di Omero è l'eroe coraggioso,che vede premiata la propria fede col ritorno a Itaca,a se stesso e alle sue radici.In Dante,Ulisse diventa l'alter ego del poeta,come lui proteso verso "virtute e conoscenza"[...]
    In Levi non c'è alcun eroismo,alcuna scelta virtuosa.Il viaggio nei vagoni piombati non è deciso dal viaggiatore,ma da una forza cieca,esterna a lui.L'uomo non è una freccia scagliata verso il cielo,ma una creatura annichilita,umiliata,bandita dal mondo dei viventi.E la parola è destinata a restare negata:l'ultimo gesto di Levi,l'11 aprile 1987,è una resa al silenzio.
    Primo Levi è l'ultimo Ulisse,risucchiato in un viaggio senza senso,nel nulla,verso il nulla.E la sua disperata ricerca di una spiegazione,nei versi della Commedia,resterà vana.Nessun collegamento.nessun dialogo è possibile tra il mondo della parola e quello in-sensato,della morte del logos,che è Auschwitz.Levi chiude il suo capitolo con lo stesso verso con cui Dante chiude il suo canto.Ma la sua è una chiusura definitiva:Infin che il mare fu sopra noi richiuso"

    Ho cercato di scrivere solo gli stralci più salienti del saggio;se lo troverai interessante,ti consiglio di procurarti il testo in cui è contenuto in cui sono presenti validissimi approfondimenti.
    Mi rincresce di avere comunicato con te copiando le parole di altro autore;come ripeto,non è perché voglio mantenere le distanze,ma perché il pochissimo tempo a mia disposizione non mi permette di fare diversamente.Spero comunque di esserti stata utile e di averti fornito un valido spunto per eventuali ricerche.xxx
     
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  5. sponebob
     
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    Mi Potresti inviare tutto il capitolo 14 di primo levi se questo è un uomo ( nn il riassunto ma come è scritto sul libro) grz in aticipo
     
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  6. Gio R.
     
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    Secondo me l'ipotesi ontologica ed il dissidio tra vita e forma pirandelliani c'entrano poco con Primo Levi. Certo potremmo ricondurre, sotto la lente del punto di vista pirandelliano, tutta l'esperienza umana, ma a questo punto non ha molto senso visto che il suo relativismo, come posizione filosofica, è ben considerabile sono in Pirandello stesso, nella sua opera.
     
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  7. .across.the.universe.
     
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    grazie beenie, davvero molto interessante!
     
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    Pensare che a me l'hanno tolto dai programmi -.-
    incredibile...sono avvilita, giuro!

    Bellissimo post comunque, davvero interessante
     
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7 replies since 31/1/2009, 14:00   30853 views
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