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Gio R..
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La Notte
Risuona delle sue abitudini la notte,
Risuona delle sue preoccupazioni.
La notte è spaccata dal timore dell’alba
Cui è sottratto il respiro.
La strada umida, stretta sulle sue ombre,
M’offre l’inquietudine d’una libertà
Di cui non ricordo null’altro che l’attesa.
M’offre l'occasione d’un vago pensare
che nelle retrovie si perde,
Nei rivoli che scorrono tra i ciottoli,
Sul granito affranto dalla pioggia
Che parmi di chiodi che affossano, s’infilzano
In una speranza ormai divenuta inconsueta
Poca è la frequenza con cui mai la visitai.
È gonfia di quest’inquietudine la notte
Ed io m’accorgo di non esser ancora caduto
Nel supplizio di un’anima diroccata
E ancor più non misconosco il dilemma
Che quella virtù così poco usata m’affligge,
Ma pur sempre son aspre condizioni e timore
Di colui che per altri si trova in irto amore.. -
Miss_Crowley.
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mi piace . -
Gio R..
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Confrontandola con le altre che ho scritto, credo che sia la migliore: è completa di un corredo di figure e di significati che la rendono, spero, un vero e proprio poemetto (un poema no, viste le minute dimensioni). . -
Bubblemoney60.
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beh è carina..cioè non ci ho capito molto però a pelle mi piace . -
Ale:).
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Bellissima, complimenti . -
Gio R..
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Domandona: trovate che sia ridondante l'uso di timore nel penultimo verso?
Comunque parafrasando la poesia nei punti meno chiari:
- il "timore per l'alba": durante la notte divieni tanto abituato al buio che l'alba è un ricordo tanto lontano e poco usato che crea quasi timore, perché sarebbe un cambiamento.
- "una libertà di cui non ricordo che l'attesa": una libertà che non è mai arrivata, quindi una domanda insita nel cuore di essere liberi, in senso lato.
- "vago pensare": un pensiero non precisato, vago appunto.
- La pioggia, viste le condizioni in cui chi scrive si trovava, diventa metafora del dolore e in modo così profondo che non è più rappresentata dalle solite "lacrime", bensì da chiodi veri e propri ed in questa condizione l'autore pensa alla speranza (per quella libertà) che è ormai così poco chiamata in causa (proprio come l'alba durante la notte) da essere quasi estranea al pensiero, al sentimento dell'autore.
- "anima diroccata": mi accorgo che comunque non sono ancora caduto nella disgrazia di una condizione di vita disperata e (anche perché) riconosco quel dilemma che m'affligge ossia la poco frequentata speranza che si rivela poi essere negli ultimi due versi la sofferenza di chi si trova in aspre condizioni e timore (...) per altri in irto amore, perché a ben vedere la libertà (che è pure la libertà della poesia quindi) è sempre questione di amore, voglio dire che si è liberi quando si è capaci di ricevere e dare amore, quando di fronte a chi ti ama riesci a dire sì senza remore.. -
dolcenomade.
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davvero molto bella, hai saputo racchiudere stilisticamente tutte le sensazioni che la notte può fornire sintetizzandole ma non stereotipandole, per rispondere alla tua domanda non la trovo affatto rindondante anzi è molto equilibrata ,sia lessicalmente che metricamente, e ben scritta complimenti . -
Gio R..
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Beh, grazie mille, temevo (soprattutto per quel "timore" del penultimo verso) che fosse un po' ripetitiva. . -
Deena95.
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CITAZIONE (Bubblemoney60 @ 12/8/2010, 18:59)beh è carina..cioè non ci ho capito molto però a pelle mi piace
Comunque io non voglio ancora commentare, devo pensarci bene. A prima lettura sembra molto bella e non ho alcun dubbio che non lo sia, ma voglio dire qualcosa di più, dammi alcuni giorni e poi ti diròSPOILER (click to view)vorrei commentare in modo più razionale e meno superficiale.. -
Gio R..
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CITAZIONE (Deena95 @ 18/8/2010, 21:30)vorrei commentare in modo più razionale e meno superficiale.
Un tale commento mi farebbe molto piacere ed è anche possibile visto che ho corredato l'articolo con delle note esplicative.
Aspetterò paziente il bel commento..