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Gio R..
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Edited by Gio R. - 30/1/2011, 14:57. -
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Mi spiace non poter apprezzare i tuoi componimenti Gio. Potresti mettere la traduzione? . -
Evans1991.
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eh si infatti almeno così chi non conosce il francese può leggere e dare un parere . -
Gio R..
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Edited by Gio R. - 30/1/2011, 14:57. -
Saber1981.
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D'accordo, anche se così si perdono i novenari e le rime.
In Italiano non suona così bene, anzi... ma vabbè.
Sai come si dice.... per la poesia, traduzione è tradimento....... -
Bubblemoney60.
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Beh Gio..leggendole e traducendole in francese..mi sembrano molto "I FIori del male" . . -
Gio R..
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Sulla prima hai forse ragione ed anche ne La Luna vi è qualche parola del lessico baudelairiano, come gouffre, per esempio che spesso ritorna ne Les Fleurs du Mal. Tuttavia nella seconda c'è uno slancio di speranza che in Baudelaire non c'era (spesso). Certo se a lui mancò quello a me manca ancor più la bravura nell'arte del verso. Mi darò tempo per imparare, vorrei sapere magari, se sapete leggere il Francese, che ne pensate di suoni o di ritmo, se vi dicono qualcosa o se difetta gravemente di stile. . -
Bubblemoney60.
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mmm..la prima forse non è scorrevolissima nella pronuncia soprattutto nei versi finali..mentre la seconda è ottima dal punto di vista della metrica. . -
Saber1981.
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io non leggo il francese.... lo siento.... . -
Gio R..
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Note circa il metro: tre quartine di endecasillabi scioltamente posti in assonanza o consonanza. Solo due rime sono perfette: quella che apre e quella che chiude la breve poesia. Ad ogni quartina è dedicato un aspetto dello svilupparsi del tema (caratterizzato da una certa scelta vocalica: dalla prima all'ultima strofa cambiano le vocali su cui cade l'accento della cesura). Gli opposti sono ritmici: la prima strofa apre con un verso quasi parisillabo (cesura sulla 5a sillaba) e così è l'ultimo verso. Dopodiché la prima strofa apre con un verso a minore e due a maiore e con un chiasmo metrico si chiude la terza strofa con un endecasillabo a maiore e due a minore). L'ultimo verso è rimato, ma spaiato. Specialmente nel primo verso di ogni strofa, ma in generale nel piccolo componimento si è data importanza al ritmo dettato da parole strane per il loro effetto tonico come le sdrucciole.
INVERNO
Mormora lo spirito incatenato
A questo giorno, più scuro del ventre
Della notte, profondo e illimitato,
Mentre il tempo or si vuota or si riempie
Dell’arido e ormai dimentico gesto
Che amor all’anelare mio toglie.
Nel silenzio la luce s’assottiglia,
Seccano come stecchi le parole.
Eppur affascina l’animo il giallo e
L’azzurro placido che il cielo invade
Come nell’adagiarsi a te balena,
Lontana e ignota, la vastità serena..