Fabrizio De André Forum [ Andrè - Analisi Testi - Spiegazione - Anarchia - Testi - Accordi - Canzoni - Musica - Cantautori]

La Nebbia

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  1. Bubblemoney60
     
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    Sinceramente non sono mai stato un amante della poesia...cioè la amo ma preferisco di gran lunga la canzone poichè cantare qualcosa mi trasmette di più rispetto a leggerlo..però visto che mi stò leggendo "Le Fleurs du mal" consigliatomi da Gio. mi stò appassionando alla poesia e alle emozioni che ispira..di conseguenza anche se non sono particolarmente bravo nel farlo ho scritto questa poesia.

    La Nebbia
    La nebbia arriva per tutti
    Chi prima,chi dopo
    Ha spesso il fruscio del vento
    E l'immagine rossa del fuoco

    Eppure con lento torpore
    Adesso la mente mi avvolge
    Questa nebbia di antico dolore
    E' un ricordo ancora più dolce.


    La nebbia ho provato a utilizzarla intesa come stanchezza..la stanchezza mentale che prende spesso i poeti e i cantanti..il blocco che si crea. A volte le idee sgocciolano come acqua altre volte divampano come fuoco nella mente..eppure piano piano si calmano e il vecchio dolore dell'incertezza viene ricordato in maniera dolce perchè dopo tanto arrovellarsi per uno spunto..la nebbia stessa ti ha dato spunto. (: Ditemi che ne pensate ma siate buoni ribadisco NON SONO UN POETA (:
     
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  2. Gio R.
     
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    Interessante come analogia.
    Per farti una cultura sulla nebbia ti consiglio di leggere il nostro grandissimo poeta di italofono Giusseppe Ungaretti per vedere come lui tratta la nebbia, che analogie, che significati vengono dati nella sua poetica. Ti assicuro che è veramente potente! C'è molto da imparare per tutti! :woot:
     
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  3. Bubblemoney60
     
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    Eccolo il nostro puntuale e precisissimo Gio ;) stavolta ti batto sul tempo già letto quasi tutto di Ungaretti e la nebbia si l'ho approfondita leggendo lui e "Les Epaves" di Baudleire dove ci sono alcune analogie davvero interessanti.
     
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  4. Gio R.
     
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    Eh sì, Ungaretti è il discendente letterario di Baudelaire, come tutto il Novecento poetico del resto. Baudelaire inizia a lavorare per analogie come mai si fece prima e lo fa con risultati eccellenti, potevano uscire stronzate, ed invece si innalza l'Albatros e si trovano le magnifiche Correspondances... Lo stesso vale per lo slancio coraggioso di Ungaretti.

    In Ungaretti la nebbia è la confusione della guerra, dell'animo distrutto dalla condizione umana bestiale della battaglia. Vedi per esempio la bellissima Veglia, dove assume proprio questo atteggiamento, proiettandolo sulla natura circostante (espressionismo) e dove gli elementi naturali lo interrogano sulla sua natura ultima (domande di stampo praticamente leopardiano, ma ancora prima, di stampo totalmente umano, autenticamente umano).

    Da leggere assolutamente secondo me: L'Albatros, Spleen (il 4° in particolare), Hymne à la Beauté, L'homme et la mer, Correspondances, Enivrez-vous*, Les Fenêtres*, La Beauté, Au lecteur, À une passante.

    *Non si trovano nei Fleurs du Mal: sono dei poèmes en prose.

    Comunque Baudelaire, per la difficoltà che implica, è necessario che sia letto con la consapevolezza delle sue tematiche e ci come concepisce l'uomo (antropologia) e lo stile (estetica e discorsi sulla bellezza).

    Edited by Gio R. - 17/1/2011, 22:50
     
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  5. Bubblemoney60
     
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    Eh già..solo che "Les Fleurs du Mal" in italiano fanno cagare..cavolo sono parafrasi stupide..ne ho capita e letta una sola in francese e mi ha colpita pronfondamente "La Fontana di Sangue"
     
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  6. Gio R.
     
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    Secondo me per capire e gustare meglio Baudelaire è assolutamente indispensabile avere se non delle conoscenze, almeno dei cenni di base, della sua antropologia e della sua estetica. Voglio dire che Baudelaire era una persona colta, uno che non citava a caso, uno che era anche un critico d'arte e critico musicale oltre che un genialissimo ed abilissimo poeta dalla spiritualità accesissima e che in gioventù s'aggiudicò riconoscimenti e concorsi di poesia latina!

    I suoi versi sono perfetti sia dal punto di vista ritmico che metrico e costruisce un intreccio di analogie e di sinestesie incredibile. I suoni divengono anch'essi elemento di comunicazione del significato richiamato dai simboli che si stabiliscono con le unioni semantiche che fa accostando i vari termini differenti (simbolismo).

    Innovò totalmente pur mantenendo la perfezione del verso latino come nessun altro seppe fare! Una perfezione tale è praticamente irraggiungibile! Costruzioni bellissime! Possiamo dire che in Italia solo Pascoli si avvicina a questo genere, anche se con contenuti e sviluppi assai differenti!
     
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  7. Bubblemoney60
     
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    Già! E' l'effetto che mi fanno le canzoni di Brassens e di Faber la precisione pazzesca di ogni parola come se fosse lì perchè non poteva starcene nessun'altra! ;)
     
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  8. Gio R.
     
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    Beh, ma questo è un po' lapalissiano: ogni poeta sceglie una parola perché è la sola che ci potrebbe stare. O per questioni d'intelletto o di bisogno metrico-significativo.

    Comunque mi è venuto da scrivere, pensando alla "nebbia della condizione umana" la seguente poesia (un classico sonetto in endecasillabi) il cui nesso (della poesia) col titolo non è evidente a trovarsi, ma c'è un perché.


    NEGAZIONE DI VERITÀ

    La Morte, oscura, dal fondo degli occhi
    Geme e il cuor contorce; un urlo di pietra
    Squarcia il tempo e la profondità tetra
    E l’Anima s’incrina coi suoi crocchi.

    Mai il sapor del viver mi fu tanto acre!
    Mai suo sentor ebbi a presagire!
    Mai pensai potesse ella far finire
    La vita che ora so funesta e alacre!

    Non è dell’intelletto questa Morte,
    Non del respiro, del cuor, della mente
    Dove infami paure son risorte

    Come spettri di un dolore ancestrale,
    Ma è la fine, vil ferita incipiente,
    Di un’illusione diaccia e surreale.
     
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  9. Bubblemoney60
     
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    Doh! Non è giusto io scrivo una poesia tutto convinto che sia carina e tu me la demolisci :D bellissima gio come sempre! solo una cosa..non capisco come mai tu non metta mai rime baciate nelle tue poesie. E' una scelta d'autore o una cosa non voluta?
     
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  10. Gio R.
     
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    Le rime baciate non mi piacciono molto, forse per il loro tono semplice che si addice di più alla forma della ballata che non al sonetto, o forse perché scrivendo un sonetto cerco di tenermi ligio alla sua forma ABBA ABBA + 2 terzine (che possono essere ABABCC oppure ABA CBC o più classicamente: ABC ABC).
    Ad ogni modo perdonami, io non volevo demolir niente e spero (e anzi credo) di non aver comunque demolito nulla! Nulla ho tolto alla tua inventiva! ;)
     
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  11. Bubblemoney60
     
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    Ahahah ;) a me ad esempio piacciono molto le rime utilizzate da Pascoli ne "Il Temporale" "Il tuono" e "Il Lampo" qualcosa del genere tipo A BCBCCA
     
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  12. Gio R.
     
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    Infatti io ho preso da Pascoli quella struttura ABA CBC delle due terzine. Ovviamente derivano dalla struttura dantesca, ma di fatto in questo caso derivano dal Pascoli perché fu egli ad applicarle a poesie brevi, sonetti ecc. (vedi Il piccolo bucato).
     
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11 replies since 14/1/2011, 14:36   941 views
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