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nuovola rossa.
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11 Gennaio 2011, h 23:10 circa
Buonasera a tutta la Fondazione Fabrizio De Andrè,
sì, buonasera perchè sono le 23:10 circa dell'11 gennaio 2011 e vi scrivo con le gambe che tremano e piena di sonno un pò perchè altrimenti non riuscirei a superare la soggezione che mi crea parlare di un grande personaggio come Faber e un pò perchè sono abituata a scrivere quando la stanchezza è al massimo e paradossalmente riesco ad esprimere meglio ciò che penso.
Generalmente mi esprimo dignitosamente, ma questa volta, vi avverto, per l'emozione mi uscirà una forma alla stregua di un bambino che si appresta ad entrare in seconda elementare.
Chi vi scrive è Serena, 23 anni il 29 giugno ed è dall'estate scorsa che tento di creare una bozza di questa lettera, ma poi mi mancava il coraggio di concretizzare per il timore di risultare banale.
Alla fine mi sono decisa ed utilizzerò l'unica risorsa a mia disposizione: la sincerità nonchè il cuore.
Avevo sentito parlare di Fabrizio all'età di 8 anni in quanto i miei genitori ne apprezzavano le opere e mi fecero ascoltare " La guerra di Piero", " Girotondo", " La canzone di Marinella" e " Il pescatore", che già allora mi incuriosirono e non solo per il motivetto accattivante.
Cominciai però ad approfondire l'interezza delle sue poesie solo l'estate scorsa, dopo aver letto " Una goccia di splendore".
Dopo quel libro, che conservo gelosamente quasi come un tesoro prezioso, ho iniziato ad ascoltare LP per LP, imparando ad ascoltare le parole delle canzoni, cosa che prima consideravo marginale, prediligendo purtroppo la musica leggera americana.
Fabrizio ha cambiato molto il mio modo di vedere riguardo a svariate cose che ora non sto qui ad elencarvi, ma la cosa fondamentale è che mi ha insegnato a riflettere su TUTTE le cose, senza giudicare dalle apparenze.
Ho imparato ad essere curiosa di tutto ciò che mi circonda, e quanto sia importante avere cultura, per sé stessi, ma soprattutto perché il potere per prevalere si serve delle persone ignoranti inteso come “ non conoscono le cose e non hanno gli strumenti per opporsi”.
Una cosa che ho sempre avuto invece è l’istintiva vicinanza e comprensione verso i cosiddetti “ ultimi” o coloro che comunemente ed erroneamente consideriamo “ diversi”.
Non ho mai avuto paura di un extracomunitario, di un ROM, né tantomeno ho mai sguazzato nell’omofobia ed ho sempre provato dispiacere per le prostitute, più che disprezzo.
Ritengo che queste categorie di persone, abbiano invece una marcia in più rispetto ad altre perché più sensibili in quanto per cause a volte di forza maggiore hanno provato sulla loro pelle quello che sia il dolore, ma sono dotate anche di ammirevole coraggio che non sempre viene riconosciuto.
Fabrizio ha passato gran parte della sua vita a rappresentarli tutti, a dare loro la voce e forse è questo che manca di più di lui, nonché l’estrema saggezza.
Grazie ad alcune sue riflessioni che ho avuto modo di leggere, poi, è cambiato anche il mio modo di vivere la solitudine, inteso come essere in grado di stare soli con sé stessi. Ho capito che non si è mai soli veramente ed ho imparato ad ascoltare i rumori della notte o della natura, stando anche meglio con me stessa, senza necessariamente il bisogno di un supporto acustico, che ho sempre cercato istericamente, come se fosse più un bisogno indotto che reale.
La solitudine obbliga a crescere, maturare e può essere la strada verso una salvezza spirituale.
Infine merita attenzione anche un discorso sulla sua concezione di religione e Gesù.
Pur non essendo credente ( non mi risulta lo fosse) è stato in grado di creare un’opera meravigliosa e unica come “ La buona novella”, e si è mostrato paradossalmente più credente lui di tantissimi altri che dicevano di esserlo, riuscendo a raffigurare Gesù come essere umano, accessibile a tutti e staccandolo dal concetto di “ entità astratta e irraggiungibile”.
Aveva una splendida capacità di umanizzare tutto e di far vedere umano anche un assassino.
Come ogni poeta ha attraversato ogni epoca, e come ogni poeta che si rispetti è rimasto nella storia e lo rimarrà.
Voi della Fondazione state facendo un lavoro utilissimo di divulgazione, soprattutto per noi giovani.
Per quanto mi riguarda, Fabrizio mi ha quasi cambiato la vita, aprendomi strade che altrimenti non avrei mai percorso e, se oggi sono quella che sono, è anche grazie a lui.
Spero non vi offendiate se ogni tanto lo chiamo “ il mio nonno acquisito”!
Un saluto a tutta la Fondazione, con un grazie speciale a Dori Ghezzi che rende sempre possibile questo dialogo ininterrotto con Fabrizio.
Spero tanto in una risposta.
Con stima.
Serena.
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Evans1991.
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davvero molto bella Serena si sente che ci hai messo cuore e anima in questa lettera in cui descrivi cosa rappresenta per te Fabrizio. Davvero bella peccato che non ti rispondano . -
SignorinaFantasia.
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Bellissima,davvero bellissima...Speriamo che ti rispondano! . -
nuovola rossa.
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Troppo gentili....
Non so esattamente perchè, a quasi 2 mesi di distanza non abbia ancora ricevuto risposta...
Ormai non ci spero più.... Probabilmente ne hanno così tante che non possono fisicamente rispondere a tutti e una selezione la dovranno per forza fare!
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Evans1991.
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si penso pure io . -
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Che bella!
Mi spiace tu non abbia ricevuto risposta...ne hanno talmente tante che secondo me non riusciranno mai a smaltirle tutte XD Probabilmente non l'hanno letta altrimenti credo c'avrebbero speso un minuto di più per rispondere
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nuovola rossa.
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Dite di provare a rimandarla? Magari via mail? . -
Evans1991.
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boh potresti perché no? . -
nuovola rossa.
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Sì, provo a rimandarla.... .
