Fabrizio De André Forum [ Andrè - Analisi Testi - Spiegazione - Anarchia - Testi - Accordi - Canzoni - Musica - Cantautori]

Crisi DeAndréista!

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  1. Bubblemoney60
     
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    Ragazzi..non pensavo di arrivare a dirlo..ma non ascolto più de André.
    Mi serve una mano..è che oramai ho ascoltato TUTTO.
    ho ascoltato le prime canzoni,le ultime..ho visto le foto,letto la biografia..visti gli inediti ascoltati gli inediti..visti i DvD, Effedia e cose varie..ascoltate,riascoltate e riascoltate ancora le canzoni..cercati i collegamenti a Brassens, a Rimbaud a Verlaine a Prevert a Baudelaire a Saba a Tenco a tuttoooo non sò più che fare..ho FINITO de André..qualche consiglio? :S
     
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  2. ire993
     
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    De Andrè è infinito ahahahah :D.... a parte gli scherzi, non credo che devi farne un dramma!! Lascia stare per un periodo, dedicati ad altro, magari ascolta qualcosa di nuovo e prima o poi avrai TANTA voglia di risentire la sua voce, dov'è il problema??
    Sono sicura che lui non avrebbe nessuna pretesa di essere al centro del tuo mondo musicale/poetico, anzi ^_^
     
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    ...per la stessa ragione del viaggio, viaggiare...

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  4. Gio R.
     
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    Anche a me è accaduto, ma è giusto: si arriva ad un punto di saturazione, soprattutto visto che la produzione di De André non è enorme e musicalmente non è Mozart, è facile arrivare ad un punto di saturazione se lo si ascolta con foga.

    Questo non vuol dire che De André allora è una ciofeca, vuol dire solo che ora è il momento di passare ad altro. De André è stato una tappa importante, ma ci sono tanti scrittori degni, tanti poeti degni, tanti drammaturghi degni della tua attenzione e interessanti quanto De André (o magari, chi sa, anche più). Semplicemente arriva il momento in cui si cresce artisticamente: cioè arriva il momento di scoprire nuovi orizzonti.

    In quanto a De André non significa non ascoltarlo più (cioè magari, se non ne hai voglia, è chiaro che per un po' non lo sentirai), ma significa solo che d'ora in avanti s'impone un modo diverso d'ascoltarlo.
    Non sarà più, come sarebbe d'altra parte sbagliato, l'artista centrale della tua vita, ma piuttosto un grande artista del quale solerai visitar l'opera di tanto in tanto per riscoprirne ogni volta una parte che t'eri dimenticato di lui o della sua arte, ma non più con la smania di prima, ma col desiderio di dare una terza dimensione alle sue parole, non più solo nel tempo e nello spazio, ma anche proprio nella memoria.

    S'impone un distacco, un distacco che rende tutto più bello.
    È come se finora tu avessi guardato un bellissimo quadro a 5 centimetri di distanza: ti sei goduto tutti i colori, tutte le pennellate, però se ti distacchi potrai godertelo nel suo insieme e notare anche quel personaggio che non avevi mai visto, là sullo sfondo, e l'espressione della donna al centro e quella dell'uomo a fianco... ecc.
    Tutto diventa più godibile con il dovuto distacco: un distacco che ti fa possedere di più quella musica, quell'arte.
    Non più un impeto sentimentale, utilissimo all'inizio per conoscere, ma una memoria che ti permette di capirlo e non solo di goderlo.

    In questo modo potrai goderti molto di più anche gli altri scrittori che leggerai.
     
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  5. Bubblemoney60
     
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    Grazie Gio. :) sempre il migliore ^^
     
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    Non ti invidio per nulla :) ho talmente tante cose da scoprire ancora, ogni giorno è un continuo sorprendermi

    Ok ora che ho gongolato tolgo il disturbo, i'm sorry :)
     
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  7. Saber1981
     
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    CITAZIONE (Gio R. @ 29/4/2011, 19:14) 
    Anche a me è accaduto, ma è giusto: si arriva ad un punto di saturazione, soprattutto visto che la produzione di De André non è enorme e musicalmente non è Mozart, è facile arrivare ad un punto di saturazione se lo si ascolta con foga.

    Questo non vuol dire che De André allora è una ciofeca, vuol dire solo che ora è il momento di passare ad altro. De André è stato una tappa importante, ma ci sono tanti scrittori degni, tanti poeti degni, tanti drammaturghi degni della tua attenzione e interessanti quanto De André (o magari, chi sa, anche più). Semplicemente arriva il momento in cui si cresce artisticamente: cioè arriva il momento di scoprire nuovi orizzonti.

    In quanto a De André non significa non ascoltarlo più (cioè magari, se non ne hai voglia, è chiaro che per un po' non lo sentirai), ma significa solo che d'ora in avanti s'impone un modo diverso d'ascoltarlo.
    Non sarà più, come sarebbe d'altra parte sbagliato, l'artista centrale della tua vita, ma piuttosto un grande artista del quale solerai visitar l'opera di tanto in tanto per riscoprirne ogni volta una parte che t'eri dimenticato di lui o della sua arte, ma non più con la smania di prima, ma col desiderio di dare una terza dimensione alle sue parole, non più solo nel tempo e nello spazio, ma anche proprio nella memoria.

    S'impone un distacco, un distacco che rende tutto più bello.
    È come se finora tu avessi guardato un bellissimo quadro a 5 centimetri di distanza: ti sei goduto tutti i colori, tutte le pennellate, però se ti distacchi potrai godertelo nel suo insieme e notare anche quel personaggio che non avevi mai visto, là sullo sfondo, e l'espressione della donna al centro e quella dell'uomo a fianco... ecc.
    Tutto diventa più godibile con il dovuto distacco: un distacco che ti fa possedere di più quella musica, quell'arte.
    Non più un impeto sentimentale, utilissimo all'inizio per conoscere, ma una memoria che ti permette di capirlo e non solo di goderlo.

    In questo modo potrai goderti molto di più anche gli altri scrittori che leggerai.

    Pienamente d'accordo... è esattamente quello che avrei detto io, ma non penso che sarei riuscita a dirlo così bene!
     
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  8. 7semola
     
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    ascolto de andrè dall'età di sette anni. ora ne ho 26. non l'ho ascoltato in maniera continuativa. ho iniziato con le nuvole e il concerto con la pfm. poi, il 26 marzo 1998, il primo e unico concerto. a 14 anni mi hanno prestato "il viaggio", a 15 "canzoni", al mio 17esimo mi hanno regalato "rimini", intanto avevo riesumato vinile e giradischi di mi ma' con "storia di un impiegato". su repubblica, era uscito "de andrè in concerto e, un amico, a 18, mi ha masterizzato "1991 concerti". con l'avvento degli mp3 avevo in breve (22 ) tutta la discografia. ma passavano anni in cui lo ascoltavo 5 minuti. a 10 anni ascoltavo grunge e suonavo classica al conservatorio, da 15 a 17 avrò ascoltato 5 canzoni di de andrè. prima della mia ultima ondata, l'ho ascoltato di passaggio, come si ascolta qualcosa alla radio. eppure, al contrario di tanti, è sempre lì a darmi una visione diversa di tutto. con le stesse canzoni.
     
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7 replies since 29/4/2011, 16:31   116 views
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