Fabrizio De André Forum [ Andrè - Analisi Testi - Spiegazione - Anarchia - Testi - Accordi - Canzoni - Musica - Cantautori]

Anime Salve

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    Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi

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    La vita di un uomo è fatta di alti e bassi, gioie e dolori, speranze e paure… insomma, scale continue che ognuno vede dalla sua prospettiva: chi è già arrivato in cima vorrebbe scenderle, anche se la tentazione non è molto forte, poiché quando si raggiunge un obiettivo difficilmente si pensa di tornare indietro, a meno che non si è qualcuno con la sola voglia di fare e scoprire; chi invece è ancora a terra vorrebbe salire, ma anche qui la tentazione è forte perché gli sforzi e le fatiche saranno tanti. Mi viene voglia di raccontare una favoletta, un po’ come facevano Platone, Esopo o Fedro. Immaginate una villa immensa e nell’atrio di essa una scalinata. La villa immaginatela divisa in pian terreno e primo piano. Adesso immaginate questa villa in una splendida campagna piena di campi coltivati, frutteti e serre. A qualche chilometro dalla villa immaginate un piccolo villaggio abitato da contadini e fedeli vassalli al servizio dei due signori che abitano la villa. Eh si, immaginate ancora che nella villa vivano due signori, l’uno l’opposto dell’altro: il primo gentile, premuroso e amante della natura, il secondo, gretto, cattivo, diffidente e con un solo amore, quello per il denaro. Nonostante i due signori avessero caratteri così diversi erano molto amici e nessuno dei due riusciva a vivere senza avere l’altro accanto. Accadde però che un giorno il signore buono e gentile dovette partire per un viaggio che lo avrebbe tenuto lontano per mesi e il signore diffidente avrebbe dovuto provvedere da solo al lavoro dei campi. Dopo qualche tempo i lavori del nostro gretto signore cominciarono a non piacere più ai contadini a non piacere più ai contadini che erano continuamente sottoposti ad attività massacranti e pagati pochi spiccioli al giorno. Una mattina mentre scendeva dalla sua camera verso il pian terreno il signore scivolò e cadde per le scale. Il medico che arrivò pochi istanti dopo gli disse che era un miracolo che fosse sopravvissuto, ma non sarebbe stato più in grado di camminare. La diagnosi lo scioccò enormemente. Pensò che fu come se il medico gli avesse detto che non era più libero. La notizia arrivò subito al suo amico che si mise immediatamente in viaggio, ma avrebbe impiegato una settimana per tornare alla villa. Da quel momento il gretto signore si chiuse completamente in sé stesso. Chi mai avrebbe voluto aiutare lui, un uomo privo di ogni scrupolo nei confronti della gente che gli era attorno? Rimase lì, solo, a vivere al primo piano della villa cercando di fare tutto da solo su una sedia a rotelle. Ma pensò che poteva approfittare di quella settimana per conoscere un po’ di più il mondo che lo circondava. Uscì fuori e per quello che la sedia gli permetteva andò in giro per la campagna assaporando i profumi, gli odori e i suoni di quel mondo che aveva costruito insieme al suo amico. Quella settimana uscì tutti i giorni e ogni volta scopriva qualcosa di nuovo e di meraviglioso che lo riempiva di gioia. Quella solitudine gli stava purificando il cuore. Gli stessi contadini e vassalli erano increduli. Quando il signore vide che quella gente cominciava a guardarlo con aria diversa andò anche nei campi e capì che tutto quel lavoro a cui erano sottoposti i contadini era davvero insostenibile. Così lasciò che fino a quando non fosse tornato l’altro signore si riposassero e provassero a guardarsi intorno. Nessuno all’inizio capì cosa volesse dire quell’atteggiamento. Come si poteva cambiare in così poco tempo? Poi però capirono. Era come se le loro anime riuscissero a parlare con tutta la natura circostante. Capirono come fosse possibile quel cambiamento così profondo, e quando arrivò anche il signore buono si stupì di quanto era accaduto in sua assenza. Entrambi i signori capirono che anche che quando la solitudine viene, per nostra scelta o perché siamo costretti ad affrontarla, è proprio lei che ci fa compagnia. “Anime Salve”, può essere interpretata in questo modo: continue “giornate furibonde senza atti d’amore” che la “compagnia” della solitudine trasforma in nuovi incontri e scontri, “rincorse, morsi e affanni per mille anni”. Cosa fare se il mondo non è esattamente ciò che vogliamo, oppure, se l’abbiamo reso ancora più invivibile? Illudersi e poi fallire, potremmo dire. Potrebbe bastare guardarsi intorno e osservare l’anima del mondo. Può essere grazie a lei e alla sua compagnia, che avremmo le risposte che cerchiamo.
    Lilly (I concorso del Fabrizio De André forum)

     
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    Questa splendida canzone di Andrè mi suggerisce sempre l'idea di un uomo dal passato travagliato(sono state giornate furibonde,senza atti d'amore/senza calma di vento) e che di conseguenza si lascia travolgere dallo scorrere inesorabile del tempo,senza agire attivamente(solo passaggi di tempo) e vive in questa illusione di falsa felicità. Ma l'anima, che per fortuna non si accontenta mai degli inganni, va in crisi(che bell'inganno sei anima mia) e smuove l'uomo dal suo torpore esistenziale. Inizia quindi la ricerca da parte dell'uomo di un percorso catartico, che lo porterà ad essere un'anima salva. Percorso che ricerca dapprima in ciò che lo circonda(e che grande il mio tempo, che bella compagnia) e in seguito, resosi conto dell'errore commesso, il nostro comprende che per diventare un'anima salva deve rinunciare per sempre all'uomo vecchio che è stato,rifiutando un'identità che non gli appartiene(mi sono visto di spalle che partivo). A questo punto assistiamo ad uno sdoppiamento: l'uomo nuovo,ormai purificato e salvo, guarda ridendo l'uomo vecchio che invece piange disperato. E quindi l'uomo parte verso una vita nova, con una maestra d'eccezzione;la solitudine, che lui aveva fino a quel momento rifiutato, e che invece ora riconosce come sua più grande compagnia(che solitudine/che bella compagnia). È quindi questa nuova condizione che lo fa diventare un'anima salva, cioè uno spirito solitario che attraverso una profonda accettazione di sè, riesce ad amare anche gli altri.

    Signorina Fantasia (I concorso del Fabrizio De André forum)
     
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1 replies since 6/5/2011, 22:08   132 views
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