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Ivano Fossati - Il disertore

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  1. francè93
     
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    in un mondo che continua farci credere che le guerre "umanitarie" siano l'unica soluzione a tutti i problemi e dove gli stati pagano oro quelli che vanno a uccidere persone che con la guerra non c'entrano nulla ma hanno avuto la sfortuna di stare nel posto sbagliato al momento sbagliato, secondo me questa canzone, una cover di fossati di una canzone di boris vian, può rappresentare una risposta a chi continua a parlare di guerre giuste...
    secondo me (può sembrare un'utopia) un'alternativa è possibile... speriamo che arriverà un giorno in cui diremo tutti basta e diserteremo...

    Fanno un deserto e lo chiamano pace (Tacito)



    cosa ne pensate?
     
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  2. Gio R.
     
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    Ivano Fossati non raggiunge forse il culmine della Canzone o della Letteratura con questo brano - intendo dire che per esempio Ta pum, per ovvi motivi, mi commuove molto più - tuttavia anch'egli riesce ad esprimere un pensiero che va ribadito, o che dovrebbe esserlo, anche in questo mondo dove i paesi in via di sviluppo sono lacerati da spargimenti di sangue che i TG ci hanno abituati a vedere.
    Se proviamo scandalo per gli avvenimenti in Libia o in Siria o dove sia, in realtà è meno di 1/15 di quel che avremmo potuto provare vivendo la sensibilità che avevano di fronte a queste cose i nostri nonni, allorché il sangue aveva un valore che i media non avevano ancora svuotato di significato e l'onore ancora faceva giusta parte della vita, mentre oggi se ne rende conto, forse Fossati, e quei pochi cui è stata davvero raccontata (o l'han vista) la guerra. Il forse è d'obbligo anche per Fossati (ciò non cambia il valore, alto, di quel che canta): è d'obbligo perché anch'egli, come noi, è figlio del suo tempo, questo tempo, di benessere dove non si vuol faticare per avere in cambio tutto, dove il sacrificio suona come una mostruosità e il rispetto si basa su menzogne assurte a valori, dove le parole sono ormai avulse da ogni barbaglio di senso.


    Ascoltatela bene: io la prima volta mi commossi sinceramente, veramente, sapendola scritta da ragazzi della mia età. Potevo essere io a dover rimpiangere "la mamma mia per fare il soldà". Il "soldatino" in guerra, tanto più struggente per l'uso di quel diminutivo che esprime tutta la minuta speranza che rimane all'uomo di fronte al dramma immane della guerra.
     
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  3. francè93
     
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    ok... ma i nostri nonni combattevano, durante la prima guerra mondiale e ancora di più durante la resistenza, per difendere anche degli ideali... con la resistenza la guerra diventava una via sicuramente dolorosa verso la libertà e la democrazia ma purtroppo era l'unica via percorribile... volevo solo dire che adesso chi va in guerra lo fa solo per soldi o comunque per l'ideale di far prevalere la legge del più forte, come è successo in afghanistan e in iraq... loro arrivavano con gli aerei e spazzavano via interi villaggi senza fare distinzioni (non penso che i bambini morti sotto le bombe erano dei pericolosi terroristi o talebani) mentre prima c'era, diciamo, una sorta di codice etico durante la guerra perchè la veniva combattuta tra soldati, mentre dalla seconda guerra mondiale in poi le guerre vengono combattute per uccidere le popolazioni, non più esclusivamente i soldati... le vittime nella prima guerra mondiale erano per il 90% soldati, nelle guerre "moderne" il 90% delle vittime è costituito da civili, compresi bambini e donne che con la guerra hanno poco a che fare...
    con questa canzone volevo solo dire questo... bisogna disertare quando dobbiamo combattere per gli interessi dei potenti che usano le guerre come fonte di denaro...
     
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  4. Gio R.
     
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    C'è la strana tendenza, che inoltre è un po' fastidiosa, di leggere come avversativi la maggior parte dei commenti pubblicati su internet.
    Io, per la formazione che ho, sono portato ad aggiungere punti di vista a discussioni di questo genere, è la fomra mentis del letterato: uno sguardo critico non implica una critica negativa, è semplicemente un giudizio, una misura dei contenuti e dei valori di quanto esposto e, se fatta come si deve, apporta un aumento di conoscenza (per questo certi critici non vale la pena leggerli, tanto quanto molti filosofi o scienziati divulgativi odierni: di fatto non smuovono d'un passo la posizione dell'uomo di fronte alla comprensione della Vastità dell'Universo e del Mistero di cui l'uomo, anche se può illogicamente rifiutare di riconoscerlo, è circondato).

    Il mio commento era dunque, puramente letterario e, semmai, di sensibilità umana: ho presentato una canzone che a mio avviso esprime meglio, più profondamente il dramma della guerra, anche perché in quel caso la spiegazione è proprio storica; il vissuto era sulla pelle di chi cantava Ta pum.
     
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  5. francè93
     
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    ok... ma guarda che avevo capito che la tua non era una critica negativa... anch'io volevo solo aggiungere dei miei punti di vista... comunque ho apprezzato e in gran parte coniviso il tuo post di prima... :)
     
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  6. Armandocc
     
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    Molto bella la versione di tapum di Massimo Bubola
     
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  7. Armandocc1
     
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    Molto bella la versione di tapum di Massimo Bubola
     
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6 replies since 20/6/2011, 20:02   1737 views
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