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Berlusconi, passo indietro al Colle «Lascio, non ho più la maggioranza»

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    MILANO - «Prima la legge stabilità e poi mi dimetto». Sono queste le parole pronunciate da Silvio Berlusconi a Giorgio Napolitano durante l'incontro al Quirinale. Un faccia a faccia, durato quasi un'ora, subito dopo che il premier ha perso la maggioranza alla Camera durante il voto del rendiconto generale dello Stato. Al Colle il Cavaliere è salito con Gianni Letta. E dopo aver lasciato il Quirinale, Berlusconi ha convocato un nuovo vertice con gli esponenti di Lega e Pdl a Palazzo Grazioli. «Prendo atto di non avere più la maggioranza», ha detto il presidente del Consiglio, che poi ha aggiunto: «Io vedo soltanto la possibilità di nuove elezioni, ma deciderà il capo dello Stato». In ogni caso «non sarebbe pensabile dare responsabilità di governo a chi ha perso le elezioni, in democrazia si fa così». L'importante è «preoccuparci di ciò che accade sui mercati finanziari che non credono che l'Italia sia capace di approvare le misure che l'Ue ci ha chiesto». Il Senato potrebbe licenziare in prima lettura il ddl stabilità entro venerdì 18 novembre. MaPier Luigi Bersani frena: «Al momento non ci sono le condizioni per votare il disegno di legge.

    IL QUIRINALE - A confermare le intenzioni del premier anche una nota del Colle. «Il presidente del Consiglio ha manifestato al capo dello Stato la sua consapevolezza delle implicazioni del risultato del voto odierno alla Camera; egli ha nello stesso tempo espresso viva preoccupazione per l'urgente necessità di dare puntuali risposte alle attese dei partner europei con l'approvazione della Legge di Stabilità, opportunamente emendata alla luce del più recente contributo di osservazioni e proposte della Commissione europea». Il comunicato poi aggiunge: «Una volta compiuto tale adempimento il presidente del Consiglio rimetterà il suo mandato al capo dello Stato, che procederà alle consultazioni di rito dando la massima attenzione alle posizioni e proposte di ogni forza politica, di quelle della maggioranza risultata dalle elezioni del 2008 come di quelle di opposizione».

    IL VERTICE- Subito dopo aver lasciato il Quirinale, Berlusconi ha convocato un vertice a Palazzo Grazioli. Alla residenza romana del premier sono arrivati, tra gli altri, i coordinatori del Pdl Ignazio La Russa e Denis Verdini e il segretario Angelino Alfano. Poco dopo anche i leghisti Umberto Bossi, Roberto Calderoli e Roberto Maroni. Il leader del Carroccio è stato tra i primi a lasciare la riunione, seguito da Giulio Tremonti. Il vertice termina intorno a mezzanotte. Nessuno dei partecipanti ha rilasciato dichiarazioni.

    IL VOTO- Nel pomeriggio il dramma dell'esecutivo si è consumato alla Camera. I «sì» si sono fermati a quota 308, otto voti sotto la maggioranza assoluta. Il centrodestra minimizzando ha parlato di «numeri previsti», ma l'opposizione è passata al contrattacco in Aula, chiedendo pubblicamente al premier un passo indietro. Undici i deputati di centrodestra che non hanno partecipato al voto. «Rassegni le sue dimissioni e rimetta il mandato al capo dello Stato», è l'invito che il leader Pd Bersani gli ha rivolto, prendendo la parola a Montecitorio subito dopo il voto. «Rassegni le dimissioni e qui faremo la nostra parte per il Paese. Se lei non lo facesse le opposizioni considererebbero iniziative ulteriori perché così Novembre non possiamo andare avanti», ha aggiunto il segretario dei democratici.
    8 Novembre 2011
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    Come si è saputo il governo di transizione avrà come presidente Mario Monti, vediamo chi è:

    MarioMonti
    Mario Monti, neo senatore a vita e probabile successore di Silvio Berlusconi come presidente del Consiglio, è uno degli italiani che piace di più all’Europa. Ribattezzato Super Mario da Jeremy Clift dell'FMI, il respiro dell’economista è sempre stato di livello planetario, come si è visto anche in occasione della sua presidenza all’Università Bocconi. Un ruolo nel quale è succeduto a Giovanni Spadolini, al quale è accomunato anche dal credo liberale e dai ripetuti incarichi tecnici con nomina bipartisan. I suoi due mandati come commissario europeo nei sono un esempio.


    Nel 1994 è stato scelto da Silvio Berlusconi, pur essendo stato sempre indipendente da qualsiasi schieramento. E le sue deleghe sono a Mercato interno, servizi e integrazione finanziaria. Quindi è riconfermato da Massimo D'Alema nel 1999 per la Commissione presieduta da Romano Prodi, ed esercita la delega alla Concorrenza. Proprio grazie a questo ruolo, nel 2004 Monti multa la Microsoft di Bill Gates, costringendola a pagare 497 milioni di euro per aver violato le norme antitrust. Il presidente Josè Barroso sceglie quindi Monti per lavorare al rapporto sulla integrazione tra le economie dei vari Paesi europei, presentato nel maggio 2010.

    Sulla nomina a Monti come capo del governo, resta però un’incognita.

    Quando nel 1994 la Lega nord sfiduciò Berlusconi, l’allora presidente Oscar Luigi Scalfaro gli propose l’incarico di capo del governo, ma Monti decise di non accettare. Riteneva che l’appoggio parlamentare di cui godeva non fosse sufficiente a garantire la stabilità al nuovo governo. In seguito, sempre per lo stesso motivo, rifiuterà ben due incarichi proposti dal Cavaliere: nel 2001 come ministro degli Esteri e nel 2004 dell’Economia.
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    Ma come la pensano le varie parti? Vediamo qualche articolo:

    Lega contro il governo tecnico: 'Saremo all'opposizione'
    Roma, 10 nov. (LaPresse) - La Lega non appoggerà la formazione di un Governo tecnico. E' netta la posizione del Carroccio sull'ipotesi di un esecutivo che traghetti il Paese nella crisi fino alle elezioni.

    "Non voteremo la fiducia a un governo tecnico", ha detto stamane il ministro dell'Interno Roberto Maroni, al Viminale, a margine della firma di un protocollo sulla legalità, spiegando che "nel caso in cui Napolitano scegliesse di formare un governo non scelto dai cittadini, la Lega passerà all'opposizione". "Non è cambiato niente, se danno l'incarico per un governo tecnico, siamo all'opposizione", ha confermato il ministro per la Semplicazione, Roberto Calderoli, al termine dell'incontro tra il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti e il leader della Lega, Umberto Bossi a Montecitorio. "Ci deve essere un momento elettorale - ha spiegato - in cui le persone vengono elette sul programma".

    Sulla questione sembra aprirsi una spaccatura tra il Pdl e il Carroccio. Al vertice di oggi a palazzo Grazioli, residenza romana del premier Silvio Berlusconi, la Lega non si è presentata. Berlusconi pare infatti favorevole a un esecutivo guidato da Mario Monti, la cui nomina a senatore a vita avrebbe avallato nel corso degli incontri con il capo dello Stato Giorgio Napolitano nei giorni scorsi. E sull'ipotesi di un governo di larghe intese avrebbe fatto una apertura: "Decido dopo aver ascoltato tutti", avrebbe detto nel corso del vertice Pdl a palazzo Grazioli.
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    Di Pietro: Non sosterrò un governo tecnico
    (Lui quando mai non mette i bastoni fra le ruote)
    Torino, 10 nov. (LaPresse) - "Non sosterrò un governo tecnico così come non ho sostenuto il governo Berlusconi". Sono queste le parole di Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, ospite a 'La telefonata' di Belpietro su canale5. "Credo che, come è successo in Spagna o in Grecia, andando alle elezioni si farà chiarezza - ha aggiunto il leader Idv -. Ci vuole un governo politico, perchè abbiamo dei doveri nei confronti dell'Europa. Il governo tecnico serve solo per confondere le idee. Lei si immagina maggioranza e opposizione insieme? Io e Berlusconi che ci prendiamo per mano e vogliamo lo stesso provvedimento".
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    Fini: Italia ha bisogno di personalità come Monti
    Roma, 10 nov. (LaPresse) - "Italia è un Paese serio, nonostante tutto". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in un intervento a 'Uno Mattina'. Se andare alle elezioni o no, ha spiegato ancora Fini, "lo valuterà Napolitano". "L'Italia - ha sottolineato il presidente della Camera - ha bisogno di essere guidata da personalità riconosciuta a livello internazionale e credibile. Poi ha bisogno di una maggioranza che vada al di là di quella risicatissima. Quindi coalizione più larga con un programma ben definito".

    "In questa fase così gravida di rischi - ha aggiunto Fini - credo che l'Italia abbia bisogno di una personalità come quella di Monti. Ma sarà lui a dover dire che cosa vorrà fare". Per Fini, quindi, è necessario "prendere di peso i problemi dell'economia" e "il nome più gettonato è quello del professor Monti. Cerchiamo di far finire l'emergenza nel più breve tempo possibile. Solo dopo che saremo usciti da questa parentesi, si potrà parlare di eventuale governo di coalizione. Si mettono in campo delle dinamiche che avranno delle conseguenze - ha aggiunto - è difficile prevedere ora cosa succederà".

    Poi il presidente della Camera ha voluto precisare: "Sono orgoglioso di essere italiano. Dobbiamo dimostrare con i fatti, a tutti non solo a Obama, che ce la possiamo fare da soli e che siamo capaci di uscire dal guaio in cui ci siamo cacciati". Riferendosi alla decisione di Berlusconi di presentare le proprie dimissioni, ha detto: "Preso atto che non poteva continuare a far finta di nulla, ha fatto un gesto di responsabilità. Adesso però faccia quello che tutti si aspettano e cioè appoggi un governo di larghe intese" che per Fini significa un governo "di larga base parlamentare che ha l'obiettivo di dimostrare ai mercati che dell'Italia ci si può fidare".
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    Crisi, Cicchitto: Pdl valuta se appoggiare Monti o andare a voto
    ROMA (Reuters) - Il Pdl sta valutando l'ipotesi di appoggiare un governo a guida Mario Monti ma una decisione non è stata ancora presa, secondo il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto.

    "C'è ancora una discussione in corso. Dobbiamo decidere se appoggiare l'ipotesi di elezioni o un governo Monti", ha detto Cicchitto a Reuters, in una prima apertura ufficiale del partito di Silvio Berlusconi a opzioni diverse dal voto anticipato.

    "Il nodo non è ancora sciolto", ha aggiunto.

    Dopo una giornata drammatica per i titoli pubblici italiani, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha nominato ieri l'ex commissario europeo e presidente della Bocconi senatore a vita. Fonti politiche hanno letto in questa iniziativa del Quirinale una indicazione della volontà di affidare a Monti l'incarico per la formazione del nuovo governo.

    Berlusconi si dovrebbe dimettere entro lunedì prossimo, come annunciato, al termine dell'approvazione della Legge di stabilità da parte del governo.

    Stamattina palazzo Chigi ha diffuso il comunicato di congratulazioni inviato da Berlusconi a Monti.

    "Formulo le congratulazioni mie e del governo italiano per la sua nomina da parte del Presidente della Repubblica a senatore a vita, a testimonianza degli altissimi meriti acquisiti nel campo scientifico e sociale ed auguro un proficuo lavoro nell'interesse del Paese".
    (Giselda Vagnoni)
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    Io dico solo che finalmente ce ne siamo sbarazzati almeno per quanto sembra :(ola): :(ola): speriamo bene, ne sapremo di più nei prossimi giorni, e poi saremo là tra musica e champagne :(asd):
     
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    Berlusconi si è dimesso, domani consultazioni al Quirinale

    ROMA (Reuters) - Silvio Berlusconi ha rassegnato le attese dimissioni da presidente del Consiglio questa sera nelle mani del capo dello Stato Giorgio Napolitano. Lo ha annunciato il Quirinale in una nota.
    Appena la notizia si è diffusa fuori dal palazzo del presidente della Repubblica, la folla che aspettava da alcune ore è scoppiata in un boato.
    "Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto oggi alle ore 21.00 al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, onorevole Silvio Berlusconi, il quale, essendosi concluso l'iter parlamentare di esame e di approvazione della legge di stabilità e del bilancio di previsione dello Stato, ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto", dice la nota del Colle. Napolitano ha ringraziato Berlusconi per la collaborazione, "si è riservato di decidere ed ha invitato il Governo dimissionario a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti".
    Le dimissioni di Berlusconi erano state annunciate la settimana scorsa proprio dal Quirinale, dopo che alla Camera il voto sul Resoconto generale dello Stato aveva avuto 308 voti, certificando la fine della maggioranza assoluta del governo di centrodestra.
    Poi il presidente della Repubblica aveva ribadito di persona l'impegno del premier a lasciare, dopo che il differenziale tra titoli di Stato italiani e tedeschi aveva raggiunto picchi da record.
    Le consultazioni del Quirinale cominceranno domani. L'unico nome sul tappeto per il prossimo governo è quello del neo-senatore a vita ed ex commissario europeo Mario Monti, a cui il Pdl ha già espresso un sì condizionato, per un governo tecnico che attui gli impegni assunti dall'Italia con l'Unione europea per risanare i conti.
    Domani alle 9 Napolitano riceverà per primo il presidente del Senato Renato Schifani, seguito mezz'ora dopo da quello della Camera Gianfranco Fini.
    Dopo una serie di formazioni minori, alle 11.30 al Colle salirà l'Italia dei Valori. Alle 12.30 toccherà alla lega Nord, poi al Terzo Polo. Alle 16.30 sarà la volta del Pd, mentre alle 17.15 il Pdl chiuderà la lista delle consultazioni, dice una nota del Quirinale.
    (Massimiliano Di Giorgio)
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    finalmente è ufficiale!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :(ola): :(ola): :(ola): :(ola): :(ola): :(ola):
     
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    (AGI) GOVERNO: ECCO LA SQUADRA DI MONTI; BERLUSCONI VERSO IL SI'

    (AGI) Roma - Guido Tabellini, professore di economia presso l'universita' Bocconi al dicastero di via xx settembre, Carlo Secchi al ministero dello Sviluppo, il rettore della Cattolica, Lorenzo Ornaghi, all'Istruzione, Lanfranco Senn alle Infrastrutture, Cesare Mirabelli alla Giustizia, Giuliano Amato agli Esteri, Enzo Moavero sottosegretario alla presidenza del Consiglio: secondo quanto apprende l'Agi da fonti ben informate
    dovrebbero essere questi i nomi che Mario Monti vorrebbe portare al governo. Solo tecnici, nessun politico, d'accordo con il presidente della Repubblica
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  4. DAVIDE ^^
     
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    Ed intanto il nano pedofilo...si è tolto dalle balle! ^_^ :D
     
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    è già un passo avanti anche se questo Monti non mi ispira tanta fiducia
     
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  6. DAVIDE ^^
     
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    Il povero Monti,gli è capitata tra le mani una patata bollente.Vedremo come finirà.
     
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    Ed oggi...Monti mette PASSERA allo sviluppo economico!

    ... il CULO ce lo mettiamo noi!!!

    si salvi chi può!
     
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    Manager, cooperanti e professori. Ecco i ministri del governo Monti

    Ecco la squadra nominata dal presidente del Consiglio, Mario Monti. Si tratta di 17 tecnici. Tra i ministri con portafoglio, tre donne.

    Ministri con portafoglio

    Corrado Passera, ministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture

    Nato a Como il 30 dicembre 1954. È stato il più politico dei banchieri. Laurea alla Bocconi e master in Business Administration alla Wharton School di Philadelphia (USA), Corrado Passera nel 1980 entra in McKinsey dove rimane per cinque anni. Successivamente intraprende una lunga collaborazione con il gruppo di Carlo De Benedetti che lo vede inizialmente impegnato in Cir, la holding del Gruppo, dove ricopre la carica di Direttore Generale fino al 1990. Nel 1991 diventa direttore generale di Arnoldo Mondadori Editore e, a seguire, del Gruppo Editoriale L'Espresso. Nel 2006 Corrado Passera è tra gli artefici del processo che porterà all'integrazione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI dando vita a Intesa Sanpaolo.

    Giampaolo Di Paola, ministro della Difesa

    Nato a Torre Annunziata, in provincia di Napoli, il 15 agosto 1944. Entrato all'Accademia navale nel 1963 e nominato guardiamarina nel 1966, è stato promosso successivamente ai seguenti gradi: sottotenente di vascello l'11 novembre 1967, tenente di vascello il 31 luglio 1971, capitano di corvetta il 1 gennaio 1976, capitano di fregata il 1 gennaio 1980, capitano di vascello il 31 dicembre 1986, contrammiraglio il 31 dicembre 1993, ammiraglio di divisione il 31 dicembre 1997 ed è stato promosso ammiraglio di squadra il 1° gennaio 1999. Dopo la specializzazione presso la Scuola sommergibili, dal 1968 al 1974 ha prestato servizio con vari incarichi a bordo dei sommergibili convenzionali "Gazzana" e "Piomata". Comandante del sommergibile "Cappellini" nel 1974-75 e del sommergibile "Sauro" nel 1980-81 è stato anche comandante della fregata "Grecale" nel 1984-85; dopo la promozione a capitano di vascello ha prestato servizio come comandante a bordo dell'incrociatore portaeromobili "G. Garibaldi" nel 1989-90.

    Anna Maria Cancellieri, ministro dell'Interno

    Romana, 67 anni, Cancellieri ha conquistato sul campo il soprannome di 'lady di ferro' come commissario straordinario al Comune di Parma, dove è stata chiamata a sostituirsi all'amministrazione guidata dal sindaco Vignali. Un percorso simile a quello che ha compiuto per oltre un anno a Bologna, dopo lo scandalo del 'Cinziagate' che coinvolse il sindaco Delbono. "Abbiate fiducia e fatevi sentire", fu il suo primo appello ai cittadini delle Due Torri. In pensione dal 2009, il neoministro dell'Interno ha iniziato a lavorare a soli 19 anni presso la Presidenza del Consiglio. Laureata in Scienze Politiche all'università 'Sapienza' di Roma, ha iniziato la sua carriera direttiva a Milano e nel 1993 è stata nominata prefetto, carica che ha ricoperto a Vicenza, Bergamo, Brescia, Catania e Genova.

    Paola Severino, ministro della Giustizia

    Nata a Napoli nel 1948. È uno dei più noti avvocati italiani ed attuale vice rettore dell'Università Luiss 'Guido Carli' di Roma. Laureata in giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Roma La Sapienza, Paola Severino dal 30 luglio 1997 al 30 luglio 2001 ha svolto l'incarico di di Vicepresidente del Consiglio della Magistratura Militare. Dal 1 maggio 2003 al 29 maggio 2006 è stata Preside della Facoltà di Giurisprudenza della Luiss "Guido Carli" di Roma, dal 29 maggio 2006 è Vice Rettore presso lo stesso ateneo. Penalista, è iscritta all'albo degli Avvocati di Roma dal 1975 ed è consulente di società, banche ed associazioni di categoria. Paola Severino è stata relatrice in diversi convegni ed incontri scientifici sui temi del Diritto penale e del Diritto penale commerciale, oltre che componente di varie Commissioni ministeriali per la riforma della legislazione penale e processuale penale.

    Giulio Terzi, ministro degli Esteri

    Nato a Bergamo il 9 giugno 1946. Attuale ambasciatore d'Italia a Washington dove si era insediato nel 2009. Bergamasco, classe 1946, Terzi si è laureato in giurisprudenza a Milano con specializzazione in diritto internazionale. Entrato in carriera diplomatica nel 1973, tra gli incarichi ricoperti all'estero di particolare rilievo, Terzi è stato ambasciatore d'Italia in Israele tra il 2002 e il 2004 ed è noto, fra l'altro, per essere stato l'uomo che gettò le basi per la storica visita di fini nello Stato ebraico nel novembre 2003. L'ultimo incarico dell'ambasciatore Terzi prima dell'ambasciata a Washington era stato quello di rappresentante permanente d'Italia all'Onu a New York, dove guidò la delegazione italiana al Consiglio di sicurezza per poco più di un anno (20 agosto 2008-30 settembre 2009), nell'ultimo periodo del biennio italiano come membro non permanente (2007-2008). Prima ancora, il diplomatico aveva ricoperto il delicato incarico di direttore politico alla Farnesina, occupandosi soprattutto di sicurezza internazionale e di organismi multilaterali (Onu, Consiglio europeo, Nato, G8 e Osce).

    Elsa Fornero, ministro del Welfare con delega alle Pari Opportunità

    È considerata soprattutto una grande esperta di lavoro. Nata a San Carlo Canavese, Torino, nel 1948, è professore Ordinario di Economia Politica presso la Facoltà di Economia, Università di Torino e vicepresidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa SanPaolo. È Coordinatore Scientifico del CeRP (Center for Research on Pensions and Welfare Policies, Collegio Carlo Alberto), vice presidente della Compagnia di San Paolo, membro del Collegio Docenti del Dottorato in Scienze Economiche dell'Università di Torino e del dottorato in Social Protection Policy presso la Maastricht Graduate School of Governance (Università di Maastricht), in cui è anche docente. È anche componente del Nucleo di valutazione della Spesa Previdenziale, costituito presso il Ministero del Welfare, membro del comitato editoriale della Rivista Italiana degli Economisti, editorialista de Il Sole 24 Ore e membro del CdA di Buzzi Unicem.

    Francesco Profumo, ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca

    Francesco Profumo, 58 anni, nato a Savona, lascerà la presidenza del Consiglio nazionale delle Ricerche assunta il 13 agosto scorso. Già rettore del Politecnico di Torino dal 2005 al 2011, nella scorsa primavera è stato candidato alle primarie del Pd come candidato a sindaco di Torino. Nato a Savona nel 1953. Nel 1977 si è laureato in ingegneria elettrotecnica presso il Politecnico di Torino. Dal 1978 al 1984, ha lavorato come ingegnere progettista per il Centro Ricerca e Sviluppo della Società Ansaldo a Genova. Nel 1984 si è trasferito al Dipartimento di Ingegneria Elettrotecnica del Politecnico di Torino, dove è stato Professore Associato fino al 1995. Nel settembre 2003, Profumo diventa Preside della facoltà di Ingegneria e nell'ottobre del 2005 ricopre l'incarico di Rettore del Politecnico di Torino.

    Lorenzo Ornaghi, ministro per i Beni culturali

    Dal 2002 guida la Cattolica di Milano ed è ora al suo terzo mandato. Lombardo, classe 1948 a Villasanta, provincia di Monza-Brianza, si è laureato in Scienze politiche nel '72 all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano dove ha lavorato fino all'87 come ricercatore. Nello stesso periodo è divenuto poi professore associato presso l'Università di Teramo. Nel 1990, però, è tornato alla Cattolica di Milano ricoprendo il ruolo di titolare della cattedra di Scienza politica nella facoltà di Scienze politiche e di Storia delle dottrine politiche. Negli ultimi anni Ornaghi ha scritto molti volumi e saggi su riviste italiane e internazionali approfondendo il sistema politico e le èlite dell'Italia, oltre che l'integrazione politico-istituzionale dell'Europa e la Costituzione europea. Nel 2006 il rettore ha ricevuto l'Ambrogino d'oro dal Comune di Milano.

    Renato Balduzzi, ministro per la Salute

    Nato a Voghera il 12 febbraio 1955, sposato con tre figli e attuale direttore dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Balduzzi succede a Ferruccio Fazio. Dopo aver conseguito nel marzo 1979 la laurea in Giurisprudenza presso l'Università degli studi di Genova discutendo con il professor Lorenzo Acquarone una tesi sul tema "Il controllo della Corte dei conti sui decreti-legge e sui decreti delegati", massimo dei voti e dignità di stampa, ha compiuto, sotto la guida del professor Federico Sorrentino, studi di diritto costituzionale europeo presso la Commissione della Comunità economica europea (1981-1982) e l'Istituto universitario europeo e di diritto costituzionale comparato presso l'Università di Paris X - Nanterre (1985-1986), sotto la guida del professor Michel Troper. Nell'Università del Piemonte Orientale 'A. Avogadro' è, dal 2008, coordinatore del dottorato di ricerca su Autonomie locali, servizi pubblici e diritti di cittadinanza e, dal 2007, direttore del Centro di eccellenza interfacoltà di servizi per il management sanitario.

    Mario Catania, ministro delle Politiche Agricole e forestali

    Dal novembre 2009 è capo Dipartimento delle politiche europee e internazionali del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Sale quindi alla guida del ministero un tecnico, al Mipaaf dal 1978. È nato a Roma nel 1952. Catania ha avuto competenze, in qualità di capo dipartimento, in materia di politiche di mercato nel settore agricolo e agroalimentare, della pesca e dell'acquacoltura e ha curato i rapporti con l'Unione europea nella fase di formazione e di attuazione della normativa comunitaria del Consiglio, del Parlamento e della Commissione.

    Corrado Clini, ministro dell'Ambiente

    Sessantaquattro anni, di Latina, Corrado Clini arriva da direttore generale per lo Sviluppo sostenibile, il clima e l'energia dello stesso dicastero. Clini è stato responsabile del Fondo rotativo del protocollo di Kyoto in Italia e sono note da tempo le sue posizioni critiche sul protocollo: è invece a favore di una nuova economia globale basata sulla diffusione e lo sviluppo di tecnologie a basso contenuto di carbonio nei paesi sviluppati e in quelli in via di sviluppo. Laureato in medicina e chirurgia all'Università di Parma, Clini è stato Chairman della Global bioenergy partnership, Chairman della European environment and health committee, membro dei comitati di governance internazionali Cciced (Cina) e dell'assemblea generale del Regional environment center (Rec) di Budapest; ricercatore alle Università di Harvard e Tshingua; presidente della commissione tecnica Cipe per la riduzione delle emissioni. È stato vicecommissario dell'Enea e vicepresidente del'agenzia europea dell'ambiente.Lo scorso agosto era stato nominato dall'ex ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini presidente del Consorzio per l'area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste.

    Antonio Catricalà, sottosegretario della Presidenza del Consiglio

    Torna a Palazzo Chigi dove è già stato segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sposato, due figlie, Catricalà è stato fino ad oggi Presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, ruolo ricoperto dal 9 marzo 2005. Il suo incarico all'Antitrust sarebbe terminato a marzo 2012, momento in cui, secondo le sue stesse parole, avrebbe puntato a "rindossare la toga", tornando quindi alla sua lunga carriera di magistrato e giurista. Nato a Catanzaro il 7 febbraio 1952, a ventidue anni si è laureato con lode in legge a Roma ed è stato nominato, a seguito di concorso, assistente di Pietro Rescigno (La Sapienza - Facoltà di Giurisprudenza), di cui era stato studente. Per due anni ha studiato economia, sociologia, storia e scienza dell'amministrazione presso l'Istituto Luigi Sturzo di Roma, dove è stato allievo di Federico Caffè. A ventiquattro anni ha vinto il concorso in magistratura ordinaria e ha superato l'esame di abilitazione all'esercizio della professione forense. Ha vinto i concorsi per procuratore dello Stato e, a ventisette anni, per avvocato dello Stato. Dal 2006 è Presidente di sezione del Consiglio di Stato in posizione di fuori ruolo. Presidente e componente di collegi amministrativi, ha collaborato con l'Ufficio legislativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è stato Capo di Gabinetto e consigliere giuridico nei Ministeri. È stato segretario generale dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

    Ministri senza portafoglio

    Enzo Moavero Milanesi - Affari Europei

    È giudice presso la Corte europea di Giustizia di Lussemburgo. Avvocato romano, 57 anni, specializzato in antitrust, è stato fino al 2006 direttore generale del 'Bureau of European Policy Advisors' della Commissione europea. Vice segretario generale dell'esecutivo Ue dal 2002 al 2005, era stato in precedenza direttore del Servizio Antitrust (2000-2001), e capo di gabinetto dell'allora commissario Ue alla Concorrenza Mario Monti (1999-2000) e con lo stesso incarico aveva affiancato il neo premier anche quando era alla guida del Mercato Interno (1995-1999). Dopo la laurea in legge alla Sapienza nel 1977, e un tirocinio in uno studio legale di diritto internazionale, Moavero nel 1982 si è specializzatoi al noto College of Europe di Bruges. Un anno dopo, ecco un altro titolo di specializzazione in diritto internazionale presso la University of Texas, a Dallas. Fra 1992 e 1994 rientra spesso a Roma come consigliere dei governi Amato e Ciampi.

    Piero Gnudi - Turismo e Sport

    È nato a Bologna il 17 maggio 1938. Dottore commercialista iscritto all'Ordine di Bologna dal 1964 ed al Registro dei Revisori Contabili dalla sua istituzione nel 1995 è fondatore dello Studio Gnudi. Consigliere di Amministrazione di Unicredit, è membro del Consiglio Generale e della Giunta direttiva di Assonime, del Comitato Esecutivo e del Consiglio Generale dell'Aspen Istitute, del Comitato Direttivo del Consiglio per le Relazioni tra Italia e Stati Uniti. È stato presidente, membro del Consiglio di amministrazione, e Sindaco di importanti Società a cominciare da Enel (di cui è stato presidente), all'Iri, di cui è stato presidente e ad. E' stato inoltre presidente di Rai Holding, presidente Locat, presidente Astaldi.

    Fabrizio Barca - Coesione territoriale

    Nato a Roma nel 1952, laurea in Scienze statistiche e demografiche (indirizzo economico) all'Università di Roma; master of Philosophy in Economia all'Università di Cambridge e visiting professor presso le Università Mit e Stanford, Barca vanta un curriculum di studi internazionale. Ha insegnato nelle Università di Siena, Bocconi, Roma 'Tor Vergata', Modena, Urbino. È capo del dipartimento delle Politiche di Sviluppo del ministero dell'Economia e delle Finanze. Il neoministro può vantare anche una conoscenza specifica, rispetto all'incarico che andrà a ricoprire. Infatti a partire dal 1998 ha contribuito, al ministero del Tesoro, agli studi sullo sviluppo economico italiano e alla rifondazione delle politiche territoriali di sviluppo, studi che prima aveva condotto presso la Banca d'Italia come direttore di Area. La sua esperienza sul territorio è proseguita anche in seguito, quando nel 1999 è stato nominato presidente del comitato per le Politiche territoriali dell' Ocse. Barca ha inoltre scritto numerosi saggi e volumi sull'impresa, sul governo societario, sul capitalismo italiano.

    Piero Giarda - Rapporti con il Parlamento

    Nato a Milano nel 36. Laureato in economia e commercio nell'Università Cattolica di Milano nel 1962, ha studiato nelle Università di Princeton e Harvard nel periodo 1965-69. È responsabile del Laboratorio di Analisi Monetaria dell'Università Cattolica. Componente del Comitato direttivo della scuola per il dottarato in Economia e finanza delle amminsitrazioni pubbliche. Ha svolto attività di consulenza alla Presidenza del Consiglio e al Ministero delle Finanze. È stato Presidente della Commissione Tecnica per la Spesa pubblica presso il Ministero del Tesoro dal 1986 al 1995. È stato Sottosegretario di Stato al Ministero del Tesoro dal 1995 al 2001. Libero docente di Scienza delle finanze e diritto finanziario nel 1970. Ha insegnato all'Università Cattolica dal 1968 fino al 1976 in qualità di professore incaricato; dal 1976 al 2001 in qualità di professore ordinario di Scienza delle finanze. Ha insegnato anche alla Università degli Studi della Calabria dal 1972 al 1975 e all'Università di Harvard nel 1970.

    Andrea Riccardi - Cooperazione internazionale

    Nato a Roma il 16 gennaio del 1950, è ordinario di Storia contemporanea all'Università degli Studi Roma Tre, noto come studioso della Chiesa in età moderna e contemporanea. Al di là del suo impegno accademico, Riccardi è conosciuto come fondatore della Comunità di Sant'Egidio: il 7 febbraio del 1968, ancora studente, Riccardi si riunì per la prima volta con un gruppo di liceali, nell'Oratorio della Chiesa Nuova, il santuario di san Filippo Neri. Da quel primo incontro nascerà appunto la Comunità di Sant'Egidio che nel settembre 1973 stabilì il proprio centro in Piazza Sant'Egidio, a Roma, in un ex convento di monache carmelitane. Con la Comunità Riccardi ha concretizzato un forte impegno per la pace che lo ha visto nel ruolo di mediatore in diversi conflitti e ha contribuito al raggiungimento della pace in alcuni Paesi, tra cui il Mozambico, il Guatemala, la Costa d'Avorio

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  9. DAVIDE ^^
     
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    Auguri a questo governo tecnico.
    Gli è capitata tra le mani una patata bollente.
     
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  10.  
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    ...per la stessa ragione del viaggio, viaggiare...

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    io spero solo che oltre a essere cambiate le persone siano cambiati davvero anche gli obiettivi
     
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  11. M.M.20XX
     
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    Tutta gente dai 60 in su.
    Questa la dice lunga sull'Italia.
    Un popolo di vecchi ancora attaccati alle poltrone.
     
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10 replies since 10/11/2011, 19:16   89 views
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